Alla fine, grazie alla vittoria dell’FC Messina sul Savoia, al Dino Liotta, contro il Licata, nonostante la pesante sconfitta possono sorridere anche i tifosi palermitani. Che, accorsi in più di un migliaio, e accolti da vecchi amici dai fans gialloblù, quasi non hanno fatto caso al solito inizio gara fiacco della loro squadra. Tanto, si saranno detti, in qualche modo anche questa volta la spunteremo. E invece no, perchè a castigare un Palermo, almeno nella prima frazione privo di carattere ci ha pensato l’undici di Campanella, tosto, affamato, apparso persino più smaliziato della capolista. Regalare un tempo intero a una squadra come quella agrigentina, già all’andata apparsa difficile da superare, è stato fatale.
LICATA PUNISCE MESSINA CONSOLA
Tanto che, nella ripresa, nonostante i soliti tentativi di aggiustamenti tattici in corso da parte di Pergolizzi, a nulla è valsa la (quasi) pressione costante del Palermo. Anzi, a chiudere i giochi, dopo che ad aprirli con un eurogol era stato Daniello all’11°, ci ha pensato Convitto nel finale di gara, con un lob su Pelagotti seguito all’errore di Lancini. E nonostante i due montanti colti da Silipo e dallo stesso centrale difensivo, e la miracolosa deviazione di Ingrassia sul piazzato di Floriano, per come si è svolta la partita la vittoria del Licata tutto è stata fuorchè immeritata. Una sconfitta indolore quella rimediata da Crivello&co, perchè, come detto, ai propri demeriti si sono aggiunti quelli dei campani in quel del San Filippo.
A.A.A. CERCASI TORRE
Una sconfitta che dopo cinque vittorie fila ci può stare e della quale far tesoro in vista delle ultime nove battaglie che separano il Palermo dalla promozione in C. Il vantaggio sulla seconda resta di sette punti ma con una gara in meno: condizione ideale per riflettere sui due sganassoni licatesi. E gli argomenti non mancano di certo, a cominciare dalle scelte di Pergolizzi riguardo il pacchetto offensivo. Con tre mezze punte, e senza la torre a fare da boa, l’intenzione era quella di non dare punti di riferimento agli avversari. Esperimento fallito. Perchè, privi dell’argento vivo, ingrediente fondamentale per giocatori che fanno della tecnica e della velocità i loro punti di forza, sia Floriano che Silipo e Ficarrotta dopo lo svantaggio mai hanno impensierito Ingrassia.
UNA STECCA COMPLESSIVA
Chiaro poi, che addebitare il terzo stop in campionato esclusivamente a questo sarebbe riduttivo. A Licata, il Palermo è ancora una volta mancato a centrocampo, dove Mauri e Martinelli invece di dirigere il traffico ne sono stati travolti. Ma soprattutto in difesa, con gli errori marchiani di un nervoso Crivello e di Lancini in occasione del raddoppio di Convitto. Adesso sette giorni per riordinare le idee in vista dell’apparentemente agevole match casalingo contro il Nola. Biglietto da visita dei campani? I due poker inflitti in casa al Corigliano Calabro e a domicilio del Biancavilla.