Ismett, neonato salvo grazie al fegato della madre

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L’operazione raccontata dal noto programma di Italia 1, Le Iene Show, ha dello straordinario. Una mamma è riuscita a donare parte del proprio fegato al figlio, gravemente malato, nel corso di un’operazione durata circa 10 ore. Questo è quanto raccontato attraverso il servizio di Gaetano Pecoraro, che tratta anche di una grande realtà italiana nel mondo del settore ospedaliero. Si tratta dell’Ismett (Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione) situato nei pressi dell’ospedale Civico Di Cristina a Palermo.

ECCELLENZA A LIVELLO INTERNAZIONALE

Il nosocomio palermitano è specializzato in trapianti. La struttura è nata nel 1997, grazie alla collaborazione intrapresa dalla Regione Sicilia insieme all’Università di Pittsburgh. L’istituzione dell’isola ha provveduto a fornire le risorse economiche mentre l’istituto americano si occupava dell’attività clinica. Quest’ultimo, ancora oggi, sceglie tutti i medici dell’Ismett e fornisce loro una preparazione adeguata. Ma, come sottolinea Angelo Luca, Direttore sanitario della struttura, il 60% dei dottori sono siciliani.

IL MEDICO CHIRURGO

Il dottore autore dell’operazione è il professore belga Jean De Ville, Direttore del Dipartimento di pediatria per la cura e lo studio delle patologie addominali e dei trapianti addominali. Il luminare è uno dei medici più esperti al mondo nell’ambito del trapianto di fegato pediatrico. Nel corso della sua brillante carriera, De Ville ha eseguito più di 500 trapianti su bambini, arrivando a sfiorare un successo per quasi il 100 per 100 nel caso del trapianto da vivente. La straordinaria opera compiuta dal medico, come ha raccontato lui stesso nel servizio, è quella di velocizzare il ricorso all’utilizzo di un fegato sano che normalmente viene asportato da una persona defunta. Ma questo processo è soggetto a liste d’attesa interminabili, tempo che può rivelarsi spesso anche fatale. In questo modo la madre del bambino con una malattia al fegato può donare una piccola porzione del proprio organo.

L’OPERAZIONE

L’infante di soli 8 mesi, protagonista dell’operazione, rischiava la vita. La madre è stata posta sotto i ferri contemporaneamente al proprio piccolo. Al bambino è stato asportato il fegato malato e, una volta trapiantato quello nuovo, sono state ricostruite tutte le vene e le arterie che trasportano il sangue dall’organo al resto del corpo. Perché la particolarità del fegato è proprio quella di riuscire a ricomporsi. Sette mesi più tardi il piccolo è completamente guarito.


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