Tra oggi e domani si decide la stagione 2019/2020

La Lega Nazionale Dilettanti e la Federazione Italiana Gioco calcio decideranno tra oggi e domani se il campionato dovrà proseguire

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Tra oggi e domani si saprà se i campionati di calcio 2019/2020, quindi anche quello di campionato di serie D, proseguiranno a porte chiuse o saranno sospesi. E se dovessero proseguire, si saprà, per quanto riguarda le partite del girone I della serie D, se si ricomincerà con Corigliano-Palermo o Savoia-Palermo. Nel caso si dovesse decidere di rinviare le partite della 27ª giornata, dovrà essere individuato un turno infrasettimanale per giocare il turno saltato.

OGGI RIUNIONE LEGA NAZIONALE DILETTANTI

Oggi si riunirà la Lega Nazionale Dilettanti che dovrà decidere se proseguire il calendario e come. Perché la LND, che ha già sospeso le partite in programma ieri, potrebbe anche prendere subito la decisione di sospendere i campionati dilettanti. Non si può non tenere conto dell’orientamento della Associazione Italiana Calciatori, che già si è espressa con il suo presidente Damiano Tomasi, invocando lo stop immediato. Ma anche il Ministro dello Sport Spadafora, in una sua nota, ha chiesto alla Figc la sospensione dei campionati con effetto immediato.

CI POTREBBE ESSERE LO STOP

Non basteranno le decisioni che usciranno fuori dalla riunione di oggi della LND, occorrerà attendere il consiglio straordinario di domani della Figc, che deve esprimersi sulle misure da adottare per contenere l’emergenza coronavirus. Se dovesse vincere la linea dura di Tomasi e Spadafora, si potrebbe prevedere quantomeno uno stop fino al 3 aprile. Questo potrebbe anche significare la chiusura della stagione, per l’impossibilità di trovare spazi adeguati per potere giocare le giornate che inevitabilmente si dovranno saltare.

MOLTI INTERESSI INTORNO AL CALCIO

È difficile da prevedere la soluzione, perché intorno a questa decisione ruotano tanti interessi che condizionano il mondo del calcio. Basti pensare che Sky la settimana scorsa ha irritato il ministro Spadafora non acconsentendo alla richiesta di trasmettere in chiaro le partite della serie A. «Non si è trovato l’accordo nel nome del Dio denaro – ha detto il ministro dello Sport -. Il calcio vive fuori dalla realtà, metterò mano alla legge Melandri». Aggiungendo inoltre: «Mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, si mette a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite. Solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso».


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