Palermo, Sicilia, Italia, tutti uniti sotto la “ zona rossa” nazionale

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Ebbene sì, dalla mezzanotte del 09/02/2020 tutta l’Italia, da Aosta a Lampedusa è in zona rossa

Essere all’interno della zona rossa determina la soglia di maggiore attenzione, controlli sanitari e restrizioni per favorire il contenimento e la remissione del c.d Corona virus – Covid19 che cosi rapidamente ha colpito soprattutto il nord della penisola. E Palermo dopo le prime reazioni scomposte, irrazionali e irresponsabili, con inutili assalti ai supermercati, si è svegliata piú guardinga e latentemente circospetta verso ogni persona.

AMBIENTE SURREALE

C’è chi esce con la mascherina sul viso e quasi si sposta, effettuando una scomposta “scartata” dal percorso pedonale per evitare incroci troppo vicini con il pedone che arriva dalla direzione opposta e chi assolutamente gira senza precauzioni apparenti. Nei panifici e bar, che siamo in zona rossa ce lo ricordano gli accorgimenti con cui ci accoglie il personale: ingressi scaglionati per tutti e personale con guanti di lattice e, talvolta, mascherina sul viso. È stato un clima surreale quello che già dalle prime ore del mattino si è mostrato ai palermitani. Nei supermercati volantini affissi agli ingressi sotto lo sguardo attento dei cassieri determinano l’ordine ed il numero di ingresso per gli acquisti.

CITTÀ SILENZIOSA E RIFLESSIVA

A poche ore dal messaggio a reti unificate del presidente del consiglio Giuseppe Conte, pare quindi di trovarsi dentro il set di un film apocalittico come tanti ne abbiamo visti in tv o al cinema. La cittá appare silenziosa ed il salutarsi tra conoscenti, senza le consuete  socialità, tracciano la dimensione di una neo normalità surreale. Un’anomalia che si spera duri il meno possibile. Non solo decibel in meno, ma anche maggiore riflessione in una città che si svuota, con un traffico da ferragosto nel bel mezzo del mese di marzo. Una domanda senza certa risposta  divide la popolazione in “prudenzialisti” da sostenitori dell’esagerazione dei provvedimenti in atto. Tutti  però sperano che sia giusto quanto si stia facendo e che possa aiutare concretamente a superare questa triste situazione. Se i provvedimenti sono giusti o l’esagerato risultato di una lecita preoccupazione, divenuta rapidamente fobia o addirittura psicosi di massa, lo capiremo nel giro di poche settimane. Quando le statistiche del contagio diranno se la strada percorsa é quella giusta.

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte

Certezze assolute non ne esistono, vivere in “zona rossa” è una situazione inedita, ed un esame di pazienza e responsabilità per tutti. Nel dubbio peró una maggiore cautela e l’invito ad evitare tutto ció che non é strettamente necessario fare. Serve rimodulare le nostre abitudini per qualche giorno o settimana, non sarà la fine del mondo. Servono pazienza e fiducia. Si starà  un po’ più a casa che in giro. Pretesto per leggere un buon libro, godersi la famiglia, e qualche bel film in tv. Sperando che prima di quanto si pensi tutto possa  tornare come prima.