Ci voleva la sommossa a causa del corona virus per scovare, nel corso dei controlli effettuati, dieci piccoli cellulari dentro le celle del carcere Ucciardone. Intanto scattano le indagini, volte a verificare come sia stato possibile farli entrare all’interno del penitenziario.
E’ la stessa direttrice del carcere Ucciardone, Giovanna Re, a fare delle ipotesi.”In alcune zone del penitenziario le mura sono più basse e forse è anche possibile lanciare questi piccoli oggetti dall’esterno. Stiamo valutando ogni possibilità.”
UN AIUTO DALLA TECNOLOGIA
“Al momento dopo le giornate burrascose di questi giorni la situazione è un po’ più calma. Potenzieremo i colloqui telefonici e con skype. In questo caso la tecnologia deve essere d’aiuto. Al momento – commenta la direttrice dell’Ucciardone – la struttura carceraria è protetta e così deve restare. Sarebbe davvero molto difficile convivere con l’infezione all’interno del penitenziario. Per questo sono stati ridotti i colloqui”.