Chissà se, percorrendo solitario viale Margherita di Savoia, per un attimo, Felice non si sia sentito come Robert Neville alias Will Smith in “I’m legend”. Perchè, a sentire dalla sua viva voce l’emozione provata, ciò che si percepisce immediatamente è un senso di desolazione assoluto. “La quotidianità di tutti noi è fatta di momenti e azioni che spesso si ripetono in maniera quasi meccanica – inizia a raccontare intervistato da Palermo Live -. Lavoro da una vita all’antico stabilimento balneare di Mondello, e il tragitto per raggiungerlo è lo stesso da sempre“. Lo stradone tanto amato dai palermitani, che si lascia alle spalle Palermo per giungere, tra file ininterotte di suggestive ville Liberty a Piazza Valdesi, è sempre battutto dal traffico veicolare. Quasi una porta del sole con vista mare, che diviene anacronistica se la si attraversa nella più completa solitudine.
UNA BORGATA IRRICONOSCIBILE
“Non c’era anima viva. Quel silenzio che rischia di sparire soffocato dal rumore dell’uomo per una volta si è preso la rivincita, anche se davvero troppo amara. Soltanto io, i miei passi, il fruscio delle fronde degli alberi e il cinguettio degli uccelli. Una sensazione quasi disorientante“. Queste le parole di Felice Chiaramonte, impiegato 42enne padre di due bimbi, per mestiere abituato al continuo contatto con la gente.”Amo il mio lavoro, che mi porta a relazionarmi con le persone. Vedere Mondello ridotta a una spelonca stringe il cuore. Di solito, con le condizioni meteo di oggi, la borgata si riempie di gente, tra palermitani e turisti. Gli unici che ho visto per le strade camminavano a capo chino senza il solito sorriso stampato sulle labbra.”
S.O.S. STAGIONE BALNEARE 2020/2021
Il capitolo commercianti poi, per la zona apre scenari davvero inquietanti.“Vivo la borgata in tutti i suoi aspetti – ammette Felice -, e vi posso dire che la situazione da questo punto di vista rischia di precipitare. Senza turismo Mondello muore. I suoi negozi, locali, pub e ristoranti traggono linfa vitale dalla gente. Per carità, non metto in discussione le decisioni del governo, ma due settimane per chi lavora in proprio sono davvero tante. Poi il periodo è quello di una primavera anticipata, quindi i titolari non solo stanno perdendo ma straperdendo“. Coronavirus che, se non si riuscisse a debellare nei tempi auspicati potrebbe dare una mazzata alla stessa stagione balneare 2020/2021.
C’E’ IL TEMPO DI RIALZARSI E RIPARTIRE
“Una situazione che mi tocca in prima persona, considerata l’attività che svolgo all’antico stabilimento balneare. Non ci voglio neanche pensare. Sarebbe una tragedia economica ma anche umana. Immaginate cosa vorrebbe dire per noi palermitani, abituati a vivere Mondello anche d’inverno non poterlo fare d’estate. Ma questa – si augura Felice – è un’eventualità che personalmente considero ancora lontana. L’obiettivo è stare a casa quindici giorni e seguire le direttive in maniera coscienziosa. Il tempo per salvare la stagione c’è, considerando che siamo a metà marzo, con tutto aprile e maggio per avere la meglio sul coronavirus. Credo che in tal senso le società di balneazione possono guardare all’imminente futuro con un certo ottimismo”.