Delizia i palati dei palermitani e dei turisti da qualcosa come 160 anni. E’ praticamente un marchio, un simbolo, un’istituzione, per il capoluogo siciliano Spinnato. In un lasso di tempo tanto lungo, guerre mondiali incluse, la storica pasticceria ne avrà viste di cotte e di crude. Ma mai, come d’altronde tutti gli altri esercizi commerciali di Palermo ha dovuto fare i conti con un virus. Il nemico invisibile lo chiamano questo Covid-19, subdolo e disorientante, capace, al pari della minaccia di bombe che piovono dal cielo di imporre alla Nazione lo stato di coprifuoco, che in questo caso prende il nome di quarantena.
COME SE NON BASTASSE LA CRISI ECONOMICA
Non bastava la maledetta crisi economica a far chiudere le saracinesche dei negozi. Così come per le persone già debilitate il coronavirus funge da acceleratore di morte, allo stesso modo fa con le attività in forte difficoltà. Ma, fortunatamente non è questo il caso di Spinnato. “Anche se la situazione è problematica, inutile nasconderlo, una sorta di massacro per tutti i commercianti della nostra città. Ma evidentemente non si poteva fare altrimenti. Tra l’altro, considero fin troppo ottimistica la previsione di una riapertura per il 25 marzo.” A parlare è Riccardo Spinnato, imprenditore contattato da Palermo Live direttamente a casa. “In questo momento siamo un po’ tutti costretti, per il bene comune a restare tra le mura domestiche, anche se non nego che la voglia matta è di tornare alla normale quotidianità lavorativa“.
Per un titolare d’impresa, a maggior ragione quando si hanno alle proprie dipendenze diverse persone, una situazione del genere deve essere davvero delicata.
“Infatti, ciò che pesa di più è il fatto che fino ad ora non abbiano dato notizie sulla problematica riguardante la gestione del personale. Personalmente – continua Spinnato -, intuendo quello che sarebbe accaduto, ho subito parlato con i miei dipendenti già nei primissimi giorni dal diffondersi del virus. Devo dire che la risposta è stata assolutamente serena da parte di tutti, encomiabili per avere collaborato al 200 per cento. In questi ultimi giorni ci stiamo attenendo alle misure dettate dal Governo, cercando di informare il personale affinché possa vivere il particolare momento senza aggiungere stress sopra stress. Fortunatamente – rivela Spinnato – i dipendenti, avendo appena percepito lo stipendo di febbraio per un mese possono stare tranquilli. Il problema semmai, si presenterà il prossimo mese qualora l’emergenza non dovesse rientrare. Ma da qui ad allora confido nelle misure cautelative che prenderà certamente il Governo”.
All’orizzonte la stagione estiva: occasione per un riscatto o rischio di farsi trovare impreparati?
“Per la città di Palermo il turismo è fondamentale. L’augurio è che da quì all’estate tutto si possa risolvere. La zona dove sono ubicate le nostre due pasticcerie (Piazza Castelnuovo e via Principe di Belmonte ndr), è considerata il salotto della città. Tra l’altro, ormai da anni, abbiamo dovuto fare i conti con i disagi causati dai lavori per l’anello ferroviario. Il calo dei fatturati che ne è conseguito ha colpito noi Spinnato così come gli altri colleghi. Questa situazione non ci voleva proprio. Tuttavia, per il bene comune, pur potendo lasciare aperti i nostri panifici, abbiamo preferito chiuderli, in modo da accelerare il più possibile la fine dell’emergenza. L’avere riscontrato piena collaborazione del nostro personale – conclude Riccardo Spinnato – non può che renderci orgogliosi. Siamo forti, e alla fine supereremo anche questa”.
Riccardo Spinnato….una grande persona!tanta stima per lui!
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