In collegamento Skype con il programma Mattino Cinque, questa mattina ha parlato Nello Musumeci. Il presidente della Regione Sicilia ha affrontato gli aspetti dell’emergenza coronavirus, spiegando la situazione attuale sull’isola.
CIRCA 400 POSTI LETTO IN TERAPIA INTENSIVA
Musumeci ha esposto le previsioni delle prossime settimane e le misure da attivare: “La Sicilia è sempre stato un posto accogliente, che vive di turismo. Ma, in questo momento è bene attuare tutte le misure restrittive per limitare gli ingressi nell’isola. Ci stiamo attivando per affrontare il peggio, da un punto di vista dei contagi. Si prevede, infatti, che il picco possa essere raggiunto con la fine di questa settimana e che la situazione, già critica adesso, possa peggiorare tra fine marzo e i primi giorni di aprile. In virtù anche degli arrivi sull’isola in queste settimane, di circa 35000 persone.
Al momento abbiamo a disposizione circa 400 posti letto in terapia intensiva e, come già specificato, siamo pronti al peggio. Allo stato attuale, in ogni caso, la situazione qui in Sicilia è in pieno controllo“.
Poi prosegue: “Ho chiesto al Governo l’intervento delle forze militari che non significa carri armati per le strade e cannoni puntati verso le chiese. Semplicemente, l’esercito potrà dare una mano nel controllo e nel rispetto delle regole vigenti in questo momento. Saranno effettuati rigidi controlli sia a Villa San Giovanni, in Calabria, che a Messina, al fine di limitare il più possibile la diffusione del virus“.
FIERI DI POTER AIUTARE LA NAZIONE
Durante il suo intervento a Mattino Cinque, Musumeci conferma l’aiuto della Sicilia, venuta in soccorso all’emergenza che si sta verificando soprattutto al Nord Italia: “Confermo che sono stati messi a disposizione dei posti letto per pazienti contagiati al Nord e che si sono ritrovati in esubero, per quanto riguarda i posti letto. Siamo fieri di essere d’aiuto per il Paese, mettendo da parte i soliti stupidi luoghi comuni che vorrebbero sempre dividere l’Italia tra Nord e Sud. Noi siamo fieri di essere siciliani ma amiamo anche la nostra appartenenza alla nostra Nazione“.
Il presidente della regione siciliana spiega anche i motivi delle difficoltà nel sensibilizzare la popolazione, soprattutto quella più avanti con gli anni: “Purtroppo, qui nel meridione vi è ancora una mentalità arcaica, soprattutto tra gli anziani. Come si dice qui da noi, molto spesso, gli anziani affrontano tutto quanto con il detto: comu finisci si cunta (si racconterà quando finirà tutto) lasciando pieno potere al fato, nella prosecuzione degli eventi. Adesso dobbiamo cercare di far capire che non è il solo destino ad avere potere sugli eventi ma dobbiamo metterci del nostro“.
Infine, il suo intervento termina con una frecciatina nei confronti di chi, qualche settimana fa, lo aveva aspramente accusato: “Quando settimane fa dissi pubblicamente di evitare gli spostamenti e chiesi di non venire in Sicilia, venni criticato aspramente da gente che per un trafiletto sui giornali direbbe di tutto. Venne detto che la Sicilia è una terra accogliente e che deve ospitare chiunque. Adesso posso dire di aver avuto ragione già da tempo“.
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