Lontano dagli occhi, tutt’altro che lontano dal cuore, il Palermo, per Tony Di Piazza. Lui che oggi, c’è da scommetterci, avrebbe vissuto in maniera particolare il big match di Torre Annunziata tra i rosanero e il Savoia. Lo stesso che, all’andata, lo vide sfortunato protagonista della personale “prima” al Renzo Barbera. Allora fu l’oplontino Diakitè a regalargli il più amaro dei ritorni negli Stati Uniti. Ma, essendo questo il tempo del coronavirus, la più seria emergenza dai tempi della Seconda guerra mondiale, almeno nella vita reale nessuna possibilità di rivincita per la capolista. A meno che non venga in soccorso la realtà virtuale.
UN’IDEA GENIALE
“E’ stata una grande sorpresa – rivela a Rosanero Live il vicepresidente – quando, stamattina, ho appreso che, in qualche modo (sorride ndr) avreste fatto disputare questa partita. Ho trovato curiosa quanto intrigante l’idea del vostro giornale, e non nego di avere atteso con trepidazione l’inizio del match, anche per trovare un po’ di distrazione seppure nel calcio virtuale“. In tempo di quarantena, rinchiusi tra le quattro mura di casa e bombardati da notizie spiacevoli, dare risalto all’aspetto ludico può servire.”Scherzi a parte trovo che l’idea sia stata geniale, anche per tirare su l’umore dei tifosi che naturalmente si sentono un po’ sperduti senza la partita domenicale”.
VOGLIAMO CHE A DECIDERE SIA IL CAMPO
Tornando alla realtà, una volta terminato, si spera il prima possibile, lo stato di emergenza, i tifosi si chiedono quale destino avrà il campionato del Palermo.”Innanzitutto lo stop ai campionati è stato inevitabile per salvaguardare la salute di tutti quanti. Riguardo il futuro, chi dice di saperne qualcosa fa solo un azzardo. Personalmente, e credo di parlare a nome della società, spero che in qualche modo si riesca a concludere il campionato. Concordo con Mirri – afferma Di Piazza – sul fatto che noi in particolare, considerato il momento buono che stavamo attraversando, siamo stati maggiormente penalizzati. Tuttavia, anche se è vero che bisognerà riniziare tutto daccapo, meglio giocarsi il campionato sul campo che lasciare ad altri decidere a tavolino il nostro destino”.
ALLARGAMENTO SERIE C DIFFICILE
Gli stati maggiori di Foggia e Savoia auspicano la promozione delle prime due classificate dei vari raggruppamenti di D, magari creando un terzo girone di serie C.”Non credo sia una soluzione praticabile – taglia corto Di Piazza -. L’anno prossimo ci saranno molte difficoltà finanziarie da parte di tante squadre. Allargare il pool delle squadre secondo me non ha tanto senso. E’ chiaro che siamo pronti ad accettare le decisioni della Lega, augurandoci di non uscirne penalizzati”.
SOLUZIONE DA SCONGIURARE
Al solo pensiero i fan rosanero tremano: per Di Piazza è contemplabile la possibilità dell’annullamento della stagione?“Facciamo tutti i debiti scongiuri, è la cosa peggiore che potrebbe succedere. Molte squadre andrebbero in tilt finanziariamente, perciò spero con tutto me stesso che questa stagione, in un modo o nell’altro si possa concludere. Siamo primi a tre quarti di stagione – afferma convinto -, e perdere questo vantaggio sarebbe assurdo. Con questo non voglio dire che vogliamo salire interrompendo il campionato, preferiamo vincere sul campo e vincere la stagione”.
ROSANERO AL RIPARO DAL VIRUS
Un’altra prospettiva prevede la compressione del campionato in un solo mese, anche a ridosso dell’estate.”Ecco, questa penso possa essere una soluzione praticabile. Anche qualora il mese dovesse essere giugno. In D – spiega Di Piazza – non ci sono problemi a giocare anche due partite alla settimana. Bisogna scegliere il minore dei mali ed evitare le soluzioni drastiche”.Infine capitolo calciatori: per gli atleti, abituati a una vita in continua attività fisica, la quarantena deve sembrare ancora più dura da affrontare.”In realtà – commenta Di Piazza – dura lo è per tutti quanti. Ma è una misura assolutamente necesaria, forse l’unica vera arma per cercare di debellare questa piaga. Semmai sono assolutamente compiaciuto del fatto che nessuno dei nostri giocatori sia positivo al coronavirus. Stare a casa è uno sforzo che si deve fare per il bene di tutti”.