Alta tensione questa notte a Villa San Giovanni, dove sono state bloccate circa quaranta autovetture pronte ad imbarcasi sui traghetti, perchè non in regola con le autorizzazioni per transitare verso la Sicilia. Nel piazzale Anas assieme alle auto sono bloccate anche 80 persone circa, fra cui 20 bambini. Tutti quanti hanno passato la notte in macchina, e alcune donne, stamattina, per protesta, hanno deciso di bloccare anche i tir che avrebbero dovuto proseguire il loro viaggio per il trasporto delle merci verso la Sicilia.
POLIZIA IN ASSETTO ANTISOMMOSSA
Le forze dell’ordine in assetto antisommossa, arrivate questa note a Villa San Giovanni, si sono posizionate a distanza di sicurezza. Gli accessi ai traghetti sono blindati, e ci sono posti di blocco ovunque. È praticamente impossibile avvicinarsi alla zona degli imbarcaderi senza essere controllati in maniera approfondita. Nella zona si trova anche il sindaco di Messina Cateno De Luca, per seguire la situazione e proseguire nella sua protesta iniziata ieri sera, seguita anche in diretta televisiva.
NON SI CAPISCE COME INTERVENIRE
La soluzione è delicata, e non è facile. La decisione dovrebbe prenderla la Prefettura di Reggio Calabria, ma i decreti emessi dal Governo non chiariscono cosa fare in un caso come questo, dopo una eventuale denuncia. Cosa fare con tutto questa gente? Deve tornare indietro, o le si consente di traghettare verso la Sicilia? Intanto a Villa San Giovanni si stanno rischiando seri problemi di ordine pubblico, oltre ad un improvvido blocco dei tir, controproducente in una situazione di emergenza come quella che si sta attraversando.
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Cosa c’è di poco chiaro? Se questa gente si sposta in un diverso comune senza giustificato motivo, ha violato la norma ed il minimo è tornare nel proprio comune sia per ripristinare l’ordine giuridico violato sia per ottemperare la motivazione intrinseca del dettato normativo ovvero evitare i contatti per evitare i contagi. È una situazione semplicissima.
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