Proviene da Godrano, paese della provincia di Palermo ai margini del bosco Ficuzza, il grido d’aiuto di Fabiola Balsano. Madre di cinque figli, come tutti in quarantena causa coronavirus, contattata dalla nostra redazione, tramite un Live la donna spiega i motivi del suo disagio.”Con mio marito cerchiamo di vivere il più serenamente possibile questi giorni. Lo si fa innanzitutto per i bambini -sospira Fabiola -, con i quali certamente non ci si annoia. Dai compiti, alle attività più divertenti ai dolci fatti in casa è un continuo sbracciarsi. Diciamo che, quando finirà, si spera il prima possibile questa emergenza, per riprendermi mi vedrò costretta a contattare una psicologa (ride ndr).
Passando dai sorrisi alle note dolenti, Fabiola ci spiega la disavventura che, tutt’ora sta vivendo. “Il paese dove viviamo, Godrano, essendo molto piccolo è dotato di sole tre botteguccie, poverine, letteralmente allo stremo delle forze. Fanno davvero quello che possono per aiutarci. Voglio farmi portavoce di tanti miei concittadini che stanno attraversando il mio stesso disagio – afferma Fabiola -. Famiglie che vivono con il reddito di cittadinanza, magari numerose come la mia, non possono fare a meno di andare almeno una volta al mese a fare la spesa in un hard discount. Mi sono sempre servita dall’Eurospin di Cefalà Diana che, causa decreto ministeriale ha chiuso le porte a tutti eccetto che ai residenti. Prendere il latte presso un alimentari di Godrano a 1 euro e 30 centesimi non è la stessa cosa che acquistarlo presso un hard discount a 60 cent. Siamo sette persone che devono vivere disponendo di un reddito di cittadinanza di 800 euro. Credetemi, così non arriviamo nemmeno a metà mese”.
ALLONTANATI DA CHI CI CONOSCE
Fabiola, che comprende in pieno le misure ministeriali adottate, è amareggiata dalla mancata organizzazione di un sistema che finisce per penalizzare i piccoli centri.”Non pretendo di scendere da Godrano ogni giorno per andare presso un hard discount, ma permetterci di farlo almeno una volta al mese penso sia necessario. Sia a Cefalà Diana che a Bolognetta stessi divieti, prima da parte della protezione civile poi del personale addetto al supermercato. E questo – precisa Fabiola – nonostante siamo clienti da tanti anni presso entrambe le strutture. Subire un risposta negativa per due pacchi di pannolini rende l’idea della situazione paradossale che stiamo vivendo.”
IL COMUNE RISPONDE PICCHE
Ma è quando si tocca il tasto relativo alla richiesta di sostegno al Comune di residenza che Fabiola quasi non ci vede più.”Ho chiamato ieri il sindaco di Godrano – mastica amaro la donna – ma per tutta risposta mi son sentita dire che non essendo una godranese, non posso contare sul suo aiuto. Parole che hanno pesato come un macigno sul mio morale, assolutamente poco consone a un primo cittadino. Di contro, il maresciallo del paese, persona squisita e disponibile si è immediatamente messo a disposizione allertando la protezione civile. Mi hanno fatto pervenire la spesa ma, riguardo la richiesta di poterla fare almeno una volta al mese si sono detti impotenti. Potrò fare l’autocertificazione – conclude Sabrina – senza tuttavia avere la certezza che venga accettata per gli spostamenti tra i vari paesi”.