C’è un vero e proprio dramma in corso in quel di Bolognetta, comune di poco più di 4.000 abitanti della città metropolitana di Palermo. E’ quello che sta vivendo Nicoletta Iracane, 42enne separata madre di quattro figli. In quarantena come tutti quanti, la donna, raggiunta da Palermo Live, dà sfogo a tutta la sua disperazione.
“Vivo alle porte del paese, quasi in campagna, cosa che ci complica ulteriormente la vita considerato che da qualche giorno siamo rimasti senza macchina. Gli stessi spostamenti, effettuati per necessità sono in questo momento impossibili. Con il mio ex marito, facendo di necessità virtù, condividiamo un’automobile che, seppur non in buono stato ci permette quantomeno di non rimanere del tutto isolati. Il guaio – prosegue Nicoletta – è sorto da due anni a questa parte. Dall’inizio della gravidanza della piccola Elena, trattandosi del quarto cesareo davvero molto complicata, ho perso il lavoro. E’ stato un dramma vero e proprio, che non mi ha più permesso di pagare regolarmente l’affitto di casa.”
REDDITO DI CITTADINANZA IRRISORIO
E diviene subito chiaro, quanto utopistica si la speranza di potere tirare avanti con il reddito di cittadinza (domanda accolta a febbraio) quando Nicoletta snocciola numeri.”Se pensate che il mese scorso abbiamo percepito 139 euro e che questo mese ci è stato ridotto a 99 euro il quadro vi è più chiaro. Pagare le 260 euro di affitto è divenuto impossibile, e non lavorando da due anni gli arretrati si sono accumulati. L’ultimo periodo lavorativo risale agli inizi del 2018, mentre l’anno 2017 l’ho dovuto recuperare in due anni perdendo pure gli ultimi sei mesi. Abbiamo messo l’avvocato di mezzo, considerando che la titolare è letteralmente sparita.”
PROBLEMI SU PROBLEMI
“Alla gente che al nord crede che quì al sud grazie al reddito di cittadinanza stiamo facendo i signori, rispondo fermamente che non è così. Con quattro figli da mantenere, una casa in affitto e le bollette l’aiuto dello Stato si riduce a 99 euro. Umiliante“. Una situazione resa ancora più dura da uno stato di salute divenuto precario dopo l’ultima gravidanza. “Ho dovuto subire la ricostruzione della vescica a causa del quarto cesareo. La gravidanza della piccola Elena, come detto è stata complicata ed è chiaro che gestire da sola tutto quanto diviene una montagna troppo ardua da scalare“.
IL PROBLEMA POLMONARE DI ELENA
“Gli strascichi che mi porto sono la pressione alta, problemi alle gambe, insomma tutta una serie di difficoltà che mi portano a vivere questa quarantena con un forte stato di tensione e di angoscia. Senza contare il fatto che la piccola Elena, essendo stata appena nata in terapia intensiva per un problema polmonare deve essere cautelata al massimo. Le esigenze della famiglie come potete capire sono tante. Neanche il padre- confida Nicoletta a Palermo Live -, che lavora nel settore dell’abbigliamento può sostenerci più come prima, considerato che in questo momento i mercati nei vari paesi sono stati vietati. La sua quota, da quando ci siamo separati è sempre stata intorno ai 150 euro mensili, somma che non riesce più ad assicurarci.
AIUTI PROTEZIONE CIVILE NON BASTANO
“Grazie alla pensione della madre ci sta facendo avere un pò di spesa, il minimo necessario che però non basta. Una persona anziana, che con poco più di 600 euro deve campare due famiglie è un’altra situazione molto difficile”. Rispetto ad altri centri, completamente sprovvisti di hard discont, Bolognetta, nel circondario ne può vantare diversi.”Da questo punto di vista – afferma Nicoletta – problemi non ne abbiamo. Ripeto, l’unico grande dramma è quello di portare avanti una famiglia composta da quattro figli e una cagnolina con 99 euro. Neanche gli aiuti della protezione civile, consistenti in una spesa minima una volta al mese, possono in tal senso confortarci”.