Tra i presidi, chiaramente è quello più prezioso: parliamo delle mascherine, l’arma più efficace per difendersi dal Covid-19. Al secondo posto i guanti in lattice. Niente spade, solo scudi nella lotta al più piccolo ma insidioso dei nemici. Ecco allora che, in rapporto alla popolazione italiana, ma siamo certi anche mondiale, di tali preziosi oggetti si è scoperto che ce ne sono troppo pochi. Anche perchè, una mascherina non può certo essere utilizzata per più di un determinato periodo. Figuriamoci i guanti: rigorosamente usa e getta al rientro tra le mura domestiche.
La penuria, più delle prime che dei secondi ha fatto scattare a Palermo un vero e proprio business. Capita così che, non al mercato ma addirittura nelle stesse farmacie, una mascherina che normalmente si vendeva a 50 cent, abbia, in tempi di Covid-19 moltiplicato il proprio valore. 20 euro, un prezzo semplicemente impressionante.
Tra i tanti, è Andrea, palermitano di 46 anni che sottopone all’attenzione generale il suo personale caso. Alla ricerca di protezioni da Covid-19 per sè e per i componenti della sua famiglia ecco ciò che dice. “Dopo giorni di ricerca ho trovato una farmacia in città che aveva le mascherine – racconta – Una l’ho pagata ben 17,50 euro”. Ne ha comprate tre: 52,50 euro.
Un business vero e proprio quello delle mascherine. Che sta facendo fare affari a chi le custodisce nei magazzini, pronto a rivenderle al momento giusto. Una beffa per tanti ospedali in Sicilia. Laddove medici e infermieri, in prima linea nella lotta al Covid-19, da giorni protestano per la carenza di dispositivi di protezione. A tal proposito, tante sono state le iniziative da parte di privati, impegnati nella produzione di mascherine. Così come di fondamentale importanza sono gli aiuti giunti da Russia e Cina.