Cinquemila detenuti ai domiciliari con i braccialetti elettronici

I detenuti a cui mancano 18 mesi di carcere possono scontare la detenzione domiciliare fino al 30 giugno con i braccialetti elettronici

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Dopo le rivolte in ben 27 carceri italiani, per sfoltire gli istituti penitenziari e le case circondariali, il decreto “Cura Italia” recentemente emanato ammette il ricorso ai “domiciliari” per una parte della popolazione carceraria. Nello specifico, è previsto che i detenuti a cui mancano 18 mesi di carcere possono scontare la detenzione domiciliare fino al 30 giugno. L’intento è quello di ridurre la popolazione carceraria e quindi anche il rischio di una epidemia tra i detenuti. Nel decreto è previsto inoltre che vengano ampliati i permessi premio nei confronti dei condannati ammessi al regime di semilibertà.

MA C’ERANO DIFFICOLTÀ DA SUPERARE

Tuttavia questo progetto sembrava difficile da realizzare, perché per attuarlo erano richiesti i braccialetti elettronici. Ma non erano disponibili tutti quelli che occorrevano per attuare questo piano e garantire i “domiciliari” dei detenuti. Ciò rappresentava un problema che però doveva essere risolto il prima possibile. Perché i detenuti positivi al coronavirus erano già 17, e 200 erano in isolamento sanitario perché a rischio.

PROBLEMA SUPERATO

È notizia di oggi che la soluzione è stata trovata. Come si apprende dall’Ansa, adesso sono a disposizione cinquemila braccialetti elettronici. Lo ha comunicato Francesco Basentini, capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. In una sua nota ha scritto: «Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza rende disponibili complessivi 5.000 apparecchi” di cui 920 alla data della firma del documento, siglato venerdì scorso». Nella nota è anche specificato che il Dipartimento si occuperà inoltre del “costante monitoraggio delle esigenze conseguenti all’adozione dei provvedimenti presi dall’Autorità giudiziaria”. Inoltre il decreto interdipartimentale, nelle sue premesse, indica che “dovrà essere periodicamente aggiornato, in relazione all’eventuale disponibilità di ulteriori strumenti di controllo”.


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