“Il 14 aprile in Sicilia ci potrebbero già essere zero contagi”

L'Istituto Einaudi, considerando i dati forniti dalla Protezione Civile, prevede che in Sicilia la data dello stop ai contagi potrebbe essere il 14 aprile

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Gli studiosi dell’“Istituto Einaudi per l’economia e la finanza” hanno raccolto i dati ufficiali dei contagi diffusi quotidianamente dalla Protezione Civile, per realizzare delle previsioni basate sul calcolo statistico del numero giornaliero di casi positivi al Covid-19 in Italia. L’obiettivo dello studio condotto dal professor Franco Peracchi, direttore del “Masters Programs in Economics” alla Georgetown University e docente dell’Università “Tor Vergata” a Roma, è prevedere il giorno in cui ogni regione del nostro Paese raggiungerà l’azzeramento dei contagi. Le previsioni saranno aggiornate in base all’evoluzione dei dati raccolti dalla Protezione Civile. E saranno pubblicate sul sito dell’istituto di ricerca romano sostenuto dalla Banca d’Italia e guidato dalla presidente Graziella Bertocchi.

IL 16 MAGGIO LO STOP DEI CONTAGI IN ITALIA

Aggregando i dati regionali, lo studio prevede che, in base ai numeri ad oggi disponibili, in Italia l’azzeramento totale dei contagi dovrebbe registrarsi attorno al 16 maggio. Fermo restando il rispetto delle misure restrittive e di isolamento sociale che dovrà proseguire nelle prossime settimane. Entrando nel dettaglio, la prima regione a uscire dall’occhio del ciclone dovrebbe essere il Trentino-Alto Adige (6 aprile). Il giorno dopo la Liguria e l’Umbria (7 aprile) e poi la Valle d’Aosta (8 aprile). Le regioni più colpite dall’emergenza, cioè Lombardia e Emilia-Romagna, azzererebbero i contagi il 22 e il 28 aprile. Ultima regione a uscire dall’incubo potrebbe essere la Toscana (5 maggio).

LO STOP DEI CONTAGI IN SICILIA

Per la Sicilia l’Istituto Einaudi per la Sicilia prevede che lo stop ai contagi potrebbe essere il 14 aprile. Secondo l’Istituto, che ha eseguito un’analisi delle curve epidemiche, in questa data i nuovi contagi da coronavirus dovrebbero arrivare a quota zero.

I ricercatori comunque precisano che i dati forniti dalla Protezione Civile non danno la misura del totale delle persone infettate. Perché “probabilmente è maggiore di un intero ordine di grandezza”. Questa puntualizzazione prudenziale vale soprattutto per la Sicilia, dove fino a una settimana fa il numero dei tamponi eseguiti era molto ridotto rispetto alla popolazione e dove, tutt’oggi, ci sono difficoltà nel reperimento dei reagenti per fare i test.


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