Segue i suoi “ragazzi” passo per passo, e continua a guidarli quotidianamente, nonostante le distanze. Il tecnico Rosario Pergolizzi ripercorre le ultime settimane con l’emergenza coronavirus e si proietta anche verso quelli che potrebbero essere gli scenari di fine anno. “Il nostro pensiero un mese fa era rivolto – racconta il tecnico a Repubblica – soltanto al campionato e alle ultime otto partite. Quello attuale poteva sembrare soltanto lo scenario di un film di fantascienza”.
CAMBIEREMO MODO DI VIVERE
Pergolizzi si dice certo che l’emergenza porterà per tutti grandi novità anche in quello che è il rapporto con l’altro. “Al momento devo fidarmi solo delle notizie che leggo, ma penso – dice – che cambieremo le nostre abitudini, il rapporto con le persone e la vita di tutti i gironi. Non so quando durerà, ma dell’emergenza mi preoccupa quello che lascerà fisicamente e mentalmente sia fra le persone più grandi che fra i ragazzi che non hanno mai vissuto nulla di simile”. “Noi palermitani – ha proseguito – continueremo a baciarci trenta volte al giorno… Ma saremo più forti, daremo più valore alle cose importanti e penseremo anche agli altri e non solo a noi stessi“.
LONTANANZA E PAURA
Così come gran parte dell’organico a sua disposizione, anche l’allenatore del Palermo è costretto alla separazione dalla propria famiglia, che vive ad Ascoli. “La lontananza adesso si sente – spiega – ti indebolisce mentalmente, ti toglie forza e ti dà pensieri in più. Io non ho più i miei genitori, ma i genitori di mia moglie sono anziani e lei è molto preoccupata. Mi piacerebbe essere fisicamente con lei e i miei figli. Dobbiamo essere forti”. “Vedo i tg e mi commuovo – dice Pergolizzi a Repubblica -, ci sono cose che ti toccano da vicino. Ho fatto le condoglianze all’allenatore in seconda del Castrovillari Leonardo Vanzetto che è stato un mio compagno di squadra. Ha perso per il coronavirus padre, madre, nonno e nonna. Queste sono le cose importanti adesso”.
NO AI PLAYOFF PROMOZIONE
La data del 3 aprile è vicina, ma, di certo, non lo è ancora il ritorno in campo. Sono diverse le ipotesi per la conclusione della stagione. E, fra queste, c’è anche la disputa dei playoff per decidere la formazione da promuovere in serie C. Pergolizzi motiva la propria contrarietà all’ipotesi. “Nello sport – sottolinea il tecnico del Palermo – tutto viene deciso dalle classifiche e da valori che fanno emergere storie e protagonisti, io ho sempre fatto i playoff per le piazze d’onore, mai per il primo posto. Se ognuno deve rinunciare a qualcosa per il bene di tutti ben venga, ma che si deve togliere qualcosa a uno solo e provare ad azzerare tutto – sottolinea – non mi sta bene. Noi e il Savoia abbiamo fatto un campionato d’alto livello e ognuno ha la classifica che si merita dopo trequarti di campionato”.
MARADONA, L’UNICO
Pergolizzi risponde poi anche alla domanda sul calciatore che gli piacerebbe allenare. “Uno con cui ho giocato e che mi viene facile da citare: Diego Armando Maradona. Anche se uno come lui snatura tutto quello che vuole un allenatore… Condizione atletica, preparazione fisica e organizzazione. Era unico, con pregi e difetti. Tutti quelli che lo hanno conosciuto – ha concluso – gli hanno voluto bene e a volte anche troppo”.
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