Avvocati nella bufera: speculavano su emergenza Covid-19

L'Ordine degli avvocati ha richiamato alcuni professionisti che in un momento così delicato hanno messo in atto un comportamento inopportuno

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Ci sono alcuni casi, non molti per la verità, di avvocati che hanno messo in atto condotte discutibili, già al vaglio del Consiglio del loro Ordine. Come riporta il Giornale di Sicilia, questi professionisti, approfittando della cassa di risonanza dei social network, hanno pubblicato post e video con pareri giuridici strampalati o con giustificazioni per vari reati. Inoltre è stata fatta anche la promozione di potere promuovere cause, con l’offerta di assistenza gratuita, nei confronti di medici che, rischiando la vita, stanno lottando contro il Covid-19.

ASSALTI AI SUPERMERCATI PER “STATO DI NECESSITÀ”

Il quotidiano cittadino riporta il caso di un video (poi rimosso) pubblicato da un avvocato, che parlava di «stato di necessità» nel caso di assalti ai supermercati. Nello stesso video c’era il un commento di un collega che “giustificava” anche chi ruba l’energia elettrica. Al video in questione ne è seguito un altro nel quale l’avvocato in questione ha sostenuto che il suo voleva essere un intervento ironico. Questo non ha impedito la segnalazioni al Consiglio dell’ordine, che per ora non ha provveduto al deferimento del caso al Consiglio distrettuale di disciplina.

PROMOZIONE DI CAUSE CONTRO I MEDICI

Invece, per le pratiche di alcuni avvocati che avrebbero voluto promuovere cause contro medici impegnati nella lotta contro il virus, l’Ordine degli avvocati si è mosso in sintonia con l’Ordine dei medici, ed è arrivato il deferimento. Sul caso è stato reso pubblico un documento che richiama gli avvocati a rispettare le regole deontologiche.

«In un momento così delicato per l’intero Paese, e così tragico per la nostra professione, si assiste, in modo preoccupante, al proliferare sui social network e sui siti web di iniziative di vario contenuto degli iscritti. Alcuni invitano in via generalizzata all’azione legale contro i sanitari impegnati nella lotta al virus. Oppure altri che offrono servizi legali ed assistenza professionale di ogni genere, anche in forma gratuita, oltre che meri consigli giuridici, spesso erronei, nel momento in cui suggeriscono giustificazioni a condotte contrarie alle norme penali. Anche laddove non siano sottesi da un intento speculatorio e non rivestano natura antigiuridica, a maggior ragione in questo preciso momento storico, detti interventi devono ritenersi inopportuni e sconvenienti. Perché mettono a rischio la credibilità dell’intera categoria, arrecando gravissimo danno all’immagine dell’Avvocatura».

“CONDOTTE LESIVE ALLA DIGNITÀ DELLA PROFESSIONE FORENSE”

Il documento continua affermando inoltre, che «tali condotte potrebbero indurre ignari utenti in errore. E inoltre si palesano come fortemente lesive della dignità della professione forense e della sua funzione sociale». Termina con l’invito agli avvocati «ad astenersi dal compiere attività del medesimo tenore, ed a rispettare le regole deontologiche. Altrimenti partiranno le segnalazioni al Consiglio di disciplina».


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