Covid-19: è polemica su mascherine “made in China” destinate ai siciliani

A innescarla Ibrahima Kobena, Presidente della Consulta delle Culture di Palermo, incerto circa i controlli effettuati sui dispositivi: controbatte Gelarda della Lega

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Vengono da Ibrahima Kobena, Presidente della Consulta delle Culture del capoluogo siciliano, le perplessità sull’acquisto di mascherine operato recentemente in Cina dal Governo regionale. La domanda, commentando la notizia sulla pagina facebook della Regione siciliana è se “sono stati fatti adeguati controlli prima di procedere all’acquisto.” Da quì l’auspicio di Kobena.Sarebbe sempre meglio che l’Italia riuscisse a produrre autonomamente questi prodotti e tutti i dispositivi di protezione di cui ha bisogno. Meglio non alimentare un business internazionale del Covid-19″.

Ibrahima Kobena, nella foto a Palazzo delle Aquile insieme all’ambasciatrice del Ghana a Roma, invita a una maggaiore attenzione sui dispositivi anti Covid-19 destinati dalla Cina in Sicilia

LA RISPOSTA DI GELARDA

E’ il capogruppo della Lega, Igor Gelarda che innesca la polemica.Kobena ignora che c’è di mezzo anche l’Ismett in questa operazione Covid-19. Tutto questo è al contempo ridicolo e inaccettabile in quanto detto dal presidente della Consulta delle culture. Purtroppo Kobena ha perso una occasione per tacere“.

OPERATO DI MUSUMECI CORRETTO

E ancora, ricordando il recente arrivo in Sicilia di alcune tonnellate di materiali acquistati dalla Regione in Cina. “Non c’è dubbio che l’Italia debba essere autosufficiente nella produzione di questi dispositivi per combattere il Covid-19 -afferma Gelarda -.La Sicilia si sta cominciando ad attrezzare. Ma in questo momento di emergenza va apprezzato l’operato di Musumeci. Per colmare il gap dei grossi ritardi della Protezione Civile nella distribuzione di questi presidi, è stato giusto ricorrere ad accordi con la Cina per combattere il virus nell’Isola”.

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