Finalmente è iniziata la ritirata del nemico. La curva del Coviv-19 ha iniziato la discesa tanto attesa, con tutti i numeri in calo per la prima volta dall’inizio dell’emergenza. Le cifre con il segno meno hanno permesso all’Istituto Superiore di Sanità di iniziare a parlare di “fase 2”, quella della graduale ripresa delle attività. Questi importanti risultati potrebbero essere messi a rischio solo dai pericolosi comportamenti di quella esigua minoranza che continua a violare le norme anti-contagio. Basti pensare che solo nelle ultime 24 ore ci sono stati più di 9mila “furbetti” denunciati.
I NUMERI
L’inizio della ritirata del coronavirus è condensato in pochi numeri. I dati del 5 aprile dicono che in Italia i malati di coronavirus sono 91.246, 2.972 in più del giorno prima, e le vittime 15.887, “solo” 525 in più. «È il numero più basso di deceduti dal 19 marzo aad oggi»: questo il commento di Borrelli, il capo della Protezione civile. Sono diminuiti anche gli accessi in terapia intensiva, e quelli dei ricoverati con sintomi. Sivio Brusaferro, presidente dell’ISS ieri ha potuto dire: «Se questi numeri si confermano, dovremo cominciare a pensare alla fase 2. Confidiamo nell’atteggiamento della popolazione, che deve essere corretto con il comportamento che viene richiesto. Dunque non bisogna abbassare la guardia».
DALL’AUSTRALIA UN FARMACO CHE UCCIDE IL VIRUS IN 48 ORE
Intanto dall’Australia arrivano notizie molto interessanti che, se confermate, potrebbero essere di grande aiuto per agevolare la ritirata del Covid-19. Secondo quanto evidenziato dagli studi del Biomedicine Discovery Institute presso la Monah University di Melbourne, un gruppo di scienziati australiani sta conducendo dei test con l’Ivermectin, un farmaco utilizzato per trattare malattie come Zika e Dengue. Secondo quanto emerso da questi test, sembra che siano riusciti a provare che questo farmaco uccida il virus in 48 ore.
PARLANO GLI SCIENZIATI
«Abbiamo scoperto che anche una singola dose potrebbe eliminare tutto l’RNA virale entro 48 ore e che, inoltre, entro 24 ore vi è una riduzione davvero significativa», hanno affermato i responsabili dello studio. Gli stessi scienziati hanno riconosciuto che ci vorrà ancora un po’ per verificarne l’efficacia nella sconfitta del coronavirus sulle persone: «Adesso dobbiamo determinare se la dose che può essere utilizzata nell’uomo sia efficace, questo è il passo successivo». Ma la soluzione potrebbe non essere troppo lontana. Il principio attivo Ivermectina è presente in diversi farmaci oggi in commercio sotto diverse forme. Ma al momento è rischioso e sconsigliabile utilizzarlo prima che si conoscano gli eventuali dosaggi e i rischi.
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