Sibilia: “Il calcio dilettantistico ha bisogno di aiuto”

Il presidente della Lega di serie D spiega l'emergenza nel calcio non professionistico. Se non si interviene immediatamente si rischia il collasso

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Lo scenario si prospetta decisamente drammatico per il calcio dilettantistico italiano. Secondo le parole del presidente della Lega di serie D, Cosimo Sibilia, l’emergenza che ha colpito il nostro Paese rischia di mettere in ginocchio gran parte delle società non professionistiche.

Sibilia

IL GOVERNO DEVE MUOVERSI IN FRETTA

Sono forti le dichiarazioni di Cosimo Sibilia, rilasciate nei giorni scorsi al giornale Leggo: “Rischiamo di perdere il 30 per cento delle nostre società in Italia; fate un po’ voi i conti: significa circa tremila club e circa seimila squadre di varie categorie. Sono numeri pazzeschi che non potremo sopportare”. Sull’immediato intervento del Governo, si esprime in questa maniera: “Un’ottima cosa, ma il subito deve significare subito, non poi“.

L’IMPORTANZA DEL CALCIO DILETTANTISTICO, IN ITALIA

Sibilia, infine, spiega l’importanza del calcio non professionistico: “È uno dei grandi aggregatori della nostra nazione, qualcosa di cui non si può fare a meno, oltre a essere uno sport sano e che aiuta a vivere meglio“.

Sulla possibilità di concludere la stagione in tempi brevissimi: “Se si riparte sì. Noi lasciamo al grande calcio la possibilità di portare i campionati fino ad agosto; nel nostro mondo siamo abituati a concludere tutto il 30 giugno. Ma è chiaro che noi riprenderemo i campionati solo se avremo dal Governo e dell’ISS tutte le garanzie per farlo, nel pieno rispetto delle regole“.

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