Nessuna autocertificazione per coloro che sono rientrati in Sicilia dal Nord. La Regione Sicilia ha deciso di percorrere una strada alternativa: finita la quarantena, infatti, i siciliani rientranti dovranno sostenere il test del tampone che dovrà certificare o meno il contagio da Coronavirus. La notizia è stata ufficializzata da Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute, durante una diretta su Facebook, uno dei social network più utilizzati. L’ordinanza di Nello Musumeci impone, infatti, un periodo di isolamento di quattordici giorni culminato dal test. Durante il video, Razza ha anche riferito il dato sui risultati dei tamponi in Sicilia per chi è tornato sull’isola.
TAMPONI IN SICILIA: I RISULTATI SONO BUONI
Dati positivi per la Sicilia. I tamponi hanno rilevato 39 contagi su 4.000 analizzati. Sono stati 6.000 in totale i test somministrati dalla Regione Sicilia. Ecco le parole di Ruggero Razza:
“Abbiamo già acquisito seimila tamponi e ne sono stato elaborati quattromila. Di questi 39 sono risultati positivi. Ecco perché in questa fase dobbiamo chiedere pazienza: dobbiamo evitare che un soggetto che magari si sente bene ed è confortato da uno stato di salute apparentemente perfetto possa essere positivo ma asintomatico.In questo modo ogni giorno potremo mettere insieme 1.200 tamponi. E non si tratta degli stessi destinati agli ospedali o legati a casi già accertati, ma è una linea a parte. Questo comporterà che un numero significativo di cittadini dovrà attendere qualche altro giorno prima di lasciare l’abitazione. Chiediamo un sacrificio nell’interesse di tutti ma penso che da qui a dopo Pasqua riusciremo a concludere i test su tutti coloro che sono rientrati”.
Ecco il video dell’intervento di Ruggero Razza:
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