Prima dei politici a sostenerlo sono gli esperti: nei piccoli come nei grandi centri, il ritorno alla normalità avverrà per tappe e sarà lento e graduale. Intanto, a dare una parvenza di normalità, nonostante l’emergenza da Covid-19 sia tutt’altro che rientrata, a Palermo ci pensano i cantieri con la loro riapertura. Siamo d’altronde all’inizio della “fase 2”, quella che prevede il via libera per la riattivazione di alcune attività commerciali quali librerie, cartolerie e abbigliamento per bambini. E con queste, per l’appunto, la ripresa dei cantieri come quello di Piazza Politeama.
Dopo un mese di stop forzato, la D’Agostino ha ripreso i lavori dell’opera appaltata da Ferrovie dello Stato, che in questa fase avrebbe dovuto liberare una parte di via Amari, con cambiamenti di sensi unici nelle vie circostanti, ma che a causa dello stop imposto dall’emergenza sanitaria ha rivisto il cronoprogramma. La Palermo silenziosa e deserta, quella ripresa dai droni e immortalata da foto che passeranno alla storia, mostra timidi segnali di normalità.
I grandi appalti, congelati causa coronavirus, adesso, con le strade ancora per chissà quanto tempo libere dal quotidiano traffico infernale, potranno riprendere. E chissà che, nella Palermo svuotata, i lavori di anello e passante ferroviario finiranno per giovarsene giovarsene. Intanto, i circa tremila edili in cassa integrazione, gradualmente dovrebbero potere riprendere, tutti quanti, il loro posto di lavoro. Magari con il giusto distanziamento e, quasi di sicuro con mascherine e guanti protettivi.
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