Centro direzionale Regione, la Lega: momento inopportuno per discuterne

Fa discutere la scelta, da parte della Regione Sicilia, di tornare a parlare della costruzione a Palermo del nuovo Centro direzionale. Secondo esponenti della Lega, in tempi di coronavirus riaprire l'argomento è inopportuno.

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“Un progetto bello e importante, quello del Centro direzionale, a cui la Lega è favorevole, ma nella misura in cui porti un arricchimento e non caos nella nostra città. Un’opera tanto imponente e importante, che prevede carichi urbanistici e stravolgimenti di parte della viabilità e della vivibilità della città, non può non essere vagliato dal Consiglio Comunale”. A sostenerlo sono Igor gelardaMarianna Caronia (deputato regionale Lega all Ars) Alessandro Anello ed Elio Ficarra, quattro consigleri della Lega.

COERENZA E ARMONIA CON LE ESIGENZE DELLA CITTA’

“Un progetto così importante deve essere in armonia con tutti gli strumenti di pianificazione, primi fra tutti il Piano Regolatore e il Piano della mobilità. Bisogna che sia coerente con lo sviluppo della città. Non vogliamo creare nuovi mostri – proseguono i quattro esponenti della Lega di Salvini –. Non capiamo il perché di questa maratona sul Centro Direzionale proprio adesso da parte della Regione mentre siamo in piena emergenza coronavirus. Dopo la presa di posizione della Lega all’Assemblea regionale siciliana, è giusto che anche il gruppo a Palazzo delle aquile esprima le sue perplessità in merito al progetto del centro direzionale”.

Il rendering del nuovo Centro direzionale della Regione di Palermo

FRETTA CATTIVA CONSIGLIERA

Considerata l’imponenza dell’opera – dai rendering si può evincere che trattasi di tre grattacieli – la fretta è di certo cattiva consigliera. Soprattutto in tempi di emergenza sanitaria. Lo sostiene Marianna Caronia, che aggiunge. “Il Centro direzionale regionale, a Palermo, è un unico polo destinato ad ospitare ogni giorno oltre 4.500 dipendenti. Tutti gli uffici della Regione oggi sono dislocati in diversi punti della città. E’ un’opera faraonica che non può essere considerata come una normale opera urbanistica. La realizzazione prevede un costo stimato fra 400 e 500 milioni di euro ed è destinata a stravolgere l’aspetto, l’organizzazione e la vita di un’ampia area della città. Non può essere trattata come se stessimo parlando di un normale piano costruttivo”.

Per la deputata e consigliera comunale della Lega. “il Consiglio Comunale di Palermo deve poter svolgere in pieno il proprio ruolo di programmazione, soprattutto per un intervento di questo tipo. Il Governo Regionale non può costringere a corse contro il tempo, che notoriamente non portano mai a buone decisioni”. Come recita il titolo di un noto film “A volte ritornano”, ma per il Centro direzionale della Regione di Palermo i tempi di realizzazione non sono ancora maturi. A fare discutere, tra le altre cose, è anche la scelta di ubicarlo in zona Via Ugo La Malfa. Sono diversi in merito i pareri contrastanti. C’è infatti chi lo vedrebbe meglio, per una questione prettamente strategica sorgere nella zona sud-est all’altro capo della città. Questo per intercettare più facilmente il collegamento autostradale con i poli di Messina e Catania.

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