Prima i negozi al dettaglio, poi anche i ristoranti ed i bar. E’ questa l’ipotesi che trapela da Roma, in vista dell’avvio della “fase 2” nell’emergenza coronavirus. Il governo non ha ancora parlato di date definitive, ma fra le varie ipotesi che circolano, quella maggiormente attendibile prevede di far riaprire i negozi l’11 maggio, ed i ristoranti a partire dal 18.
Dal 4 maggio, dunque, ancora tutti chiusi, ma con alcune eccezioni. Fra queste, le attività che offrono, ad esempio, vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle vendite che prevedono la consegna a domicilio.
MANIFATTURIERI
Secondo quanto affermato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 4 maggio potrebbe anche rappresentare la data per la ripartenza dei settori manifatturieri. COme sottolineato dal premier, ci sarà un allentamento delle misure restrittive, ma con le dovute precauzioni: “fare il contrario – si è detto – sarebbe da irresponsabili”.
CURVA SOTTO LA LENTE
Naturalmente il piano per la cosiddetta Fase 2 prevede una ripartenza dei negozi all’insegna della massima prudenza, in quanto sarà necessario tenere sotto controllo quella che è la curva epidemiologica. Così da non farsi trovare impreparati in caso di nuova risalita. “Sarà fondamentale in questa fase – si apprende da Palazzo Chigi – rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica”.
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