La “fase due“ riferita allo sport prevede che dal 4 maggio possano ripartire gli allenamenti individuali per gli atleti, e dal 18 è prevista la ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra. Quindi anche per il calcio. Ovviamente ci si dovrà attenere al protocollo di sicurezza messo a punto dalla Commissione medico-scientifica della Figc per evitare contagi da coronavirus quando si tornerà in campo. Si tratta di linee guida che dovranno essere validate dal Governo, e che dovranno essere seguite alla lettera.
STESSO PROTOCOLLO DALLA SERIE A ALLA D
Il protocollo sarà unico dalla serie A alla serie D, ma sulla sua effettiva attuazione ci sono molti dubbi. Se già non è polpacciuto tanto ai medici della serie A, che in 17 su 20 hanno proposto variazioni e integrazioni per garantire ancora più sicurezza, non si capisce come possa essere attuato da un club di dilettanti. Che a differenza di quelli di A, forse di B e C non ha le migliaia di euro indispensabili per tamponi, sanificazioni degli spogliatoi, test sierologici e ritiri.
SOLO IL PALERMO È PRONTO IN SERIE D
Fatti due conti, solo il Palermo sia nel girone I che in tutta la serie D è pronto a sobbarcarsi le spese necessarie per poter tornare in campo. Tanto è vero che Sibilia, il presidente dell LND ha auspicato per la D un “nuovo protocolo”, per il quale si attendono indicazioni definitive dal Governo. Ma questi distinguo fanno dire al dottore Matracia, responsabile sanitario del club rosanero: «Il Palermo vuole riprendere a giocare, perché è giusto conquistare i propri obbiettivi sul campo, ma è ancor più giusto tutelare gli atleti e le persone che staranno accanto ai calciatori in questa ripresa. Il protocollo non è ancora ufficiale e probabilmente subirà delle variazioni, ma il Palermo si atterrà alle disposizioni della Federazione».
NESSUNA DIFFERENZA FRA CALCIATORI DI SERIE A E DI SERIE D
Quindi l’orientamento del Palermo è che non ci possono esserci differenze tra calciatori professionisti e calciatori di Serie D. Perché in caso di ripresa dei campionati, la tutela della salute va garantita egualmente in tutte le categorie: «Dal punto di vista tecnico c’è una discriminazione tra giocatori di Serie A e giocatori di Serie D, ma dal punto di vista sanitario Dybala per la Juventus ha la stessa importanza di Martin per il Palermo. La salute dei calciatori è uguale, dalla A alla D. Qui si parla di responsabilità, anche penali, per i responsabili sanitari – continua Matracia -. Io ho la fortuna di lavorare per una società disposta a fare il massimo per garantire le condizioni di sicurezza, ma su questa cosa non si scherza»..
TUTTO PREDISPOSTO
In caso di ripresa, il Palermo per rispettare il protocollo ha già predisposto il piano per il rientro, con allenamenti da svolgere al Barbera e spostamenti limitati. Ecco come lo descrive Matracia : «Abbiamo individuato l’albergo per il ritiro, Casena dei Colli, che si trova a due passi dallo stadio. Quella zona, inoltre, ci permetterà di contare sul supporto sia del Centro Andros che dell’ospedale Villa Sofia. Il Palermo ha sempre avuto una struttura sanitaria di Serie A e per questo, per noi, non sarebbe un problema adeguarci al protocollo previsto per i professionisti».
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