Da quando il premier Conte, dopo un lungo preambolo, ha spiegato quali sarebbero state le novità previste nel provvedimento chiamato “Fase 2, sono nati dei dubbi che attanagliano gli italiani. È stato detto che dal 4 maggio sarà possibile spostarsi dentro la regione di residenza o domicilio per incontrare i congiunti. La parola “congiunti” è subito diventata un caso, perché non si capiva cosa volesse dire. Ci ha pensato Palazzo Chigi, che nel giro di poche ore ha chiarito che il termine “congiunti” include “parenti, affini, coniugi e conviventi”. Ma anche “fidanzati e affetti stabili”.
CHI SI PUÃ’ INCONTRARE?
Ma la toppa è peggiore del buco… Perché restano comunque tante incertezze, tanti dubbi. Soprattutto per l’indicazione “affetti stabili”. Ci si chiede chi è che deve giudicare sulla stabilità di un rapporto amoroso: le forze dell’ordine ai posti di blocco? Saranno costretti a fare domande tipo: «Da quanto state insieme?», «le hai regalato l’anello?», «hai intenzioni serie?», «vi sposate, pensate a un figlio?». In effetti la terminologia usata dal Governo è del tutto imprecisa. Un caro amico d’infanzia non è un affetto stabile? O una coppia di fatto che ha deciso di non convivere, e che da mesi non ha la possibilità d’incontrarsi, deve rinunciare perché non ha legami né di parentela né di affinità ?
E PER QUANTO RIGUARDA I FUNERALI?
Ma c’è dell’altro in caso di morte. Il Comitato tecnico scientifico, con il decreto del 4 maggio, ha dato via libera ai funerali con la partecipazione al massimo dei “parenti più stretti fino a un massimo di 15 persone presenti, e preferibilmente all’aperto”. Anche qui l’imprecisione del decreto crea i soliti dubbi e tanta confusione. Come si fa a selezionare i parenti di primo e secondo grado nel numero giusto? Mandi gli inviti? Estrai a sorte i quindici? La zia è secondo grado o terzo? E i nipoti? Fai sapere la data, l’ora della funzione, aggiungendo per chi non può partecipare: “mi spiace ma tu non sei tra i primi quindici dell’elenco?”. E come si comporteranno i carabinieri e i vigili urbani preposti a controllare? Verificheranno il grado di parentela? Daranno multe se uno si ostina a non sloggiare? Questo è quanto ha partorito il Comitato tecnico scientifico che ha dato le indicazioni a Conte per portare avanti la Fase 2.
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