Una diretta veramente speciale su Rosanero live che ha visto protagonista il noto professore e giornalista Gaetano Sconzo. Un piacevole tuffo tra passato, presente e futuro iniziato con lo strano ricordo di una partita disputata nella lontana stagione 1940/41 tra un neonato Palermo, reduce dalla sua terza radiazione, e i vigili del fuoco trovando delle analogie tra l’evoluzione degli eventi di allora e quelli di questi giorni.
CORSI E RICORSI
“Anche quel Palermo, dopo la radiazione, aveva trovato il Mirri di turno – racconta l’ex giornalista della gazzetta dello sport – vinse il girone H di serie C e le finali con Anconitana bianchi, Cuneo e Varese, conquistando la serie B.
Anche quel Palermo, come quello di quest’anno, – continua Sconzo- nella stagione successiva fu fermato da una “guerra”. All’epoca furono i bombardamenti della seconda guerra mondiale, quest’anno un ben altro tipo di stop, ma sempre di guerra si tratta”.
COME FINIRÀ IL CAMPIONATO DI D?
Sconzo ha detto la sua sulle prospettive di questa stagione per quanto riguarda la squadra rosanero: “Il Palermo, per quanto fatto, meriterebbe la promozione – ammette Sconzo- ma non è affatto scontato che gli venga concessa d’ufficio. Tante squadre al momento dello stop dei campionati avevano la possibilità di raggiungere i rispettivi obiettivi e soltanto due squadre (Mantova e Palermo) al comando, dei nove gironi di serie D, hanno un cospicuo vantaggio sulle seconde in classifica”.
IL FUTURO IN C
Sul futuro del Palermo, in una eventuale serie C, Sconzo ha voluto essere abbastanza chiaro: “Serve una rosa di 18/20 giocatori pronti e forti in grado di distruggere il campionato e per far sì che questo si realizzi. Serve che Mirri, che ammiro e ringrazio per quello che ha fatto, non venga lasciato solo.”
La conclusione è un messaggio di fiducia e una frecciatina sulla composizione dell’attuale quadro dirigenziale :
“Massima fiducia a Mirri e ai suoi collaboratori ma il socio che deve affiancarlo in questa difficile sfida non può vivere in America”.
Nulla di personale, naturalmente, nei confronti di Tony Di Piazza o di altri eventuali soci d’oltreoceano, ma secondo l’ex giornalista per gestire una società come il Palermo bisogna essere presenti qui in Sicilia. Difficile, a suo parere, poter controllare tutto a distanza.
IL LIVE CON GAETANO SCONZO
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