L’Istituto superiore di sanità e Comitato tecnico-scientifico CTS allerta il governo riguardo agli aggiornamenti che si avranno dal 4 maggio prossimo e che prevederanno l’attuazione della Fase 2. Gli scienziati si mostrano molto prudenti in merito alla possibilità di riapertura graduale delle attività già dalla prossima settimana.
LE PREVISIONI PROVENIENTI DALL’ISTITUTO SUPERIORE SANITARIO
Secondo le previsioni degli addetti ai lavori, che operano all’interno del CTS, le decisioni del governo, da attuare dal 4 maggio prossimo, potrebbero avere ripercussioni preoccupanti sul sistema sanitatio nazionale. La riapertura generale di alcuni settori lavorativi, infatti, potrebbe portare a un rapido collasso delle terapie intensive. Si parla di una stima di 151 mila ricoveri per il mese di giugno.
MAGGIORE PRUDENZA DA PARTE DELLE ISTITUZIONI
Naturalmente, l’intento degli esperti non è quello di creare ostruzionismo a una graduale ripresa della vita normale. Ciò che chiedono alle istituzioni è una maggiore prudenza nelle decisioni di ripristino delle attività lavorative e sociali. Alcune decisioni, infatti, andrebbero prese con maggiore attenzione rispetto ad altre: “Riaprire le scuole, ad esempio, innescherebbe una nuova e rapida crescita dell’epidemia di COVID-19“. Questo è ciò che risulta evidenziato nella relazione tecnica preparata dal sopracitato comitato tecnico-scientifico del CTS e fornito al governo nazionale. Che aggiunge anche: “Nella maggior parte degli scenari di riapertura dei soli settori professionali, in presenza di scuole chiuse, anche qualora la trasmissibilità superi la soglia epidemica, il numero atteso di terapie intensive al picco risulterebbe comunque inferiore alla attuale disponibilità di posti letto a livello nazionale, circa 9mila“.
QUALI SUGGERIMENTI PRESENTI NELLA RELAZIONE TECNICA
All’interno della relazione tecnica sono presenti anche alcuni suggerimenti che potrebbero evitare ulteriori ricadute in ciò che abbiamo affrontato finora. Innanzitutto, considerare magari una riapertura parziale delle attività lavorative, ad esempio al 50%. In secondo luogo, vi è incertezza sull’uso delle mascherine per tutta la popolazione. Nonostante ciò, sono da considerare una delle variabili determinanti per contenere il valore dell’indice di contagio.
LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO LUIGI DI MAIO
“Sfido chiunque ad avere un documento del comitato tecnico scientifico secondo cui in caso di riapertura totale avremmo rischiato 151mila ricoveri in terapia intensiva e volere la riapertura totale“. Queste le dichiarazioni di Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri.
In conclusione, si prevede una fase 2 all’insegna della prudenza, secondo gli esperti. Toccherà ai cittadini cercare di attuare le misure necessarie al fine di preservare la propria salute e quella del prossimo.
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