Ancora una scarcerazione di un boss per motivi di salute. Questa volta si tratta di Carmelo Terranova di 72 anni, un esponente di spicco della cosca Aparo di Floridia-Solarino in provincia di Siracusa. Terranova ha subìto una condanna a tre ergastoli per omicidio e adesso torna nel suo paese, nella sua abitazione, agli arresti domiciliari. La pena che stava scontando era relativa all’uccisione di Salvatore Pernagallo, e per la strage di San Marco del ’92, dove morirono quattro uomini.
LA REAZIONE DI UN DEPUTATO
Questa nuova scarcerazione che segue quelle già avvenute negli ultimi giorni, ha provocato sconcerto e preoccupazione anche nel mondo politico. Ecco un vibrata reazione di un deputato di FdI, Andrea Delmastro, che nel suo intervento alla Camera durante il “Question Time”, ha criticato l’operato del ministro della Giustizia Bonafede. «Il bollettino della resa e della sconfitta dello Stato alla mafia ─ ha detto ─, registra un nuovo scarcerato eccellente: Carmelo Terranova, 72 anni. Esponente di spicco della cosca Aparo di Floridia-Solarino e condannato a tre ergastoli per omicidio. Il boss è stato trasferito, per l’emergenza coronavirus, nel suo regno ai domiciliari».
NESSO FRA CORONAVIRUS E DETENZIONE
«L’improvvido e letale nesso di causalità fra propagazione del contagio e stato di detenzione ─ ha continuato Delmastro ─, è stato inventato di sana pianta, contro ogni evidenza scientifica, dal Ministro Bonafede con la detenzione domiciliare speciale per coronavirus e con la circolare del Dap».
IL SILENZIO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Delmastro ha chiuso il suo intervento con precise accuse al ministro Bonafede: «Anche oggi dal Ministro un assordante silenzio. Riuscirà prima o poi ad avere l’umiltà e il senso delle istituzioni per cospargersi il capo di cenere, chiedere scusa, revocare il provvedimento e la circolare del Dap o dovremo continuare ad assistere a quotidiane, mortificanti e ignobili liberazione di boss mafiosi? Il Ministro ancora non ha spiegato perché il coronavirus si fronteggia recludendo gli italiani e liberando i mafiosi».
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