Covid-19, radiografia scova gli asintomatici: l’Unipa collabora allo studio

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E’ impossibile risalire agli asintomatici, ovvero quei soggetti che, in assenza di sintomi presentano comunque il virus e possono facilmente diffonderlo. Quanto appena detto, potrebbe ben presto essere smentito da studi medico universitari eseguiti su alcuni cittadini della zona rossa in provincia di Lodi, per mezzo di radiografie al torace.

coronavirus

Il team di ricercatori che ha fatto questa scoperta è riconducibile all’Irccs Galeazzi dell’università Statale di Milano. Grazie alla collaborazione con l’Ateneo di Palermo e di Pavia, e ad alcuni centri radiologici di Codogno e di Cremona. Attraverso il lavoro compiuto e reso pubblico sulla rivista “Radiology” si evidenzia come, nei pazienti asintomatici, risulta una compromissione del quadro toracico.

COSA E’ EMERSO

Tutto è cominciato a febbraio, dopo la quarantena di 14 giorni stabilita nel lodigiano in seguito al caso del paziente 1. Molti cittadini hanno presentato una richiesta radiologica ai polmoni ad un centro di Codogno. In seguito ai controlli effettuati nell’arco di una settimana, è emerso che 100 su 170 radiografie al torace, ovvero circa il 60%, presentavano segni che potessero essere riconducibili ad una polmonite interstiziale bilaterale. Sintomi che all’apparenza non si erano manifestati nei pazienti ma che sono altamente riferibili alla polmonite correlata al coronavirus.

L’ESITO DEGLI STUDI

Luca Maria Sconfienza, responsabile dell’Unità di Radiologia diagnostica e interventistica al Galeazzi, ha spiegato l’oggetto di questi studi: “Il lavoro dei ricercatori e dei colleghi delle università e delle radiologie si è focalizzato sull’analisi retrospettiva delle radiografie al torace eseguite post-quarantena. I pazienti che richiedevano la Rx non riferivano particolari malesseri oppure solo sintomi piuttosto vaghi. Come febbricola (sotto 37,5°C) e avvisaglie parainfluenzali, ma nessuno manifestava chiari sintomi da Covid”.

Il professore dell’università Statale di Milano è arrivato alla conclusione che: “Alcune persone – conclude Scofienza – possono risultare positive al virus e pertanto contagiose anche in assenza di sintomi e anche dopo due settimane di quarantena. Questi risultati supportano i dati che stanno emergendo in merito alla trasmissione della patologia in soggetti asintomatici o poco sintomatici”.


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