Ecco perché il Palermo non potrebbe star fuori da una “Nuova B”

Si ipotizza una imminente rivoluzione per la futura serie B e le categorie inferiori volta a ridurre il numero delle squadre professionistiche nazionali e i problemi connessi al vecchio sistema che ne prevede cento

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Nel calcio al tempo del covid un fattore sembra innegabile. Che le conseguenze del virus possano dare una spinta e una nuova occasione di cambiamento, da sfruttare bene.

RIVOLUZIONI IMMINENTE IN B e C ?

Paradossalmente, ma nemmeno troppo, infatti, lo stallo delle attività calcistiche con la susseguente crisi di settore del sistema calcio può essere l’opportunità per una rivoluzione e repulisti di tutto un mondo professionistico. Un mondo lontano dalle vetrine più o meno lussuose della serie A che da anni fa i conti con dissesti, fallimenti e varie acrobazie per restare a galla. L’opportunità di restauro e rinnovo quindi potrebbe arrivare dal progetto di ridurre da 100 a 60 il numero dei club professionistici, ridisegnando la nuova serie B e la serie C. Si ipotizzano due gironi di B, un centro nord e un centro sud a 20 squadre per la promozione in A – che resterebbe come adesso a 20 squadre -. Verrebbero promosse le prime classificate dei due gironi, più una terza, forse espressione di un play off tra le migliori inseguitrici di entrambe le categorie.

AL PALERMO CHE ACCADREBBE?

Ovviamente pensare al Palermo, alla possibilità, all’indennizzo anche morale, diremmo noi palermitani, di vederlo inserito nella nuova B è un attimo. Il format di cui si parla al momento, è bene specificarlo, si potrebbe configurare come nuova beffa per i supporters. In sostanza ancora penalizzati e costretti da neo promossi in C a un calderone di categoria ancora non professionistica. Una anticamera del calcio vero, in due gironi da 20 composto da una parte di club ex serie C piú le promosse dalla D e un numero esiguo di altre migliori appartenenti alla serie D per completare le griglie. La B invece sarebbe espressione delle squadre della attuale B più altre 20 prese dai gironi di C. È chiaro che così, senza considerare alcuna variabile, il “ragionamento” non filerebbe bene. Il Palermo neopromosso in serie C quindi si troverebbe chiuso ancora in un torneo di tipo dilettante.

Immagini di festa rosa nero ph. by Mike Palazzotto

CONSIDERARE LE VARIABILI

Diversi club che non hanno mai avuto la forza economica di far bene nemmeno in C potrebbero invece trovarsi in B pur privi di strutture e know how adeguato per affrontarla. Saremo faziosi forse ma crediamo sarebbe assurdo e scellerato quindi non considerare molte altre variabili. Variabili come bacino di utenza, solidità finanziaria, pregressi calcistici come criterio di scelta. Inoltre bisognerebbe spiegare a Mirri perchè uscire un milione di euro per l’iscrizione in una D la cui iscrizione di solito costa poche decine di migliaia di euro, e trovarsi da vincente della stessa ancora a disputare lo stesso tipo di torneo. La nuova visione di riorganizzazione dei tornei è interessante e ha una ratio condivisibile a patto però che poi usi criteri e logiche di definizione dei gironi intelligenti. Intelligente non significa “aiutare” il Palermo ma considerare tutte le variabili in gioco per creare il giusto pacchetto di contendenti per le categorie in oggetto.

CHE SIANO SOLUZIONI REALI

Tutti ricordiamo come la Florentia viola. Con l’allora “lodo Petrucci”- appena giunta in C – venne traghettata in B riacquisendo nome e logo della Fiorentina. Qui e non solo per il Palermo ma anche per realtá come Messina, Savoia, Foggia, si deve fare la stessa cosa. Non si tratta di “raccomandare” nessuno, ma di dare un assetto piú solido alle categorie e soluzioni reali al problema. Se si deve scremare da 100 a 60 il numero dei club professionistici, si deve andare anche oltre le classifiche del campo e valutare altri indicatori. Diversamente nel giro di un paio di stagioni ci ritroveremo con le stesse problematiche di sopravvivenza. Quindi penalizzazioni e fallimenti cui abbiamo assistito non solo nelle categorie minori ma anche in serie B e A (Palermo e Parma)