Una stagione in cui ha dato il meglio nella seconda parte. E proprio quando stava per prenderci gusto… è arrivato lo stop. Christian Langella è però orgoglioso della prima stagione con la maglia del Palermo. E con i colori rosanero avrebbe voluto chiudere l’anno sul campo: “Abbiamo dimostrato – ha detto attraverso ssdpalermo.it – di meritare la promozione fino alla fine ci sarà la speranza di poterla conquistare sul campo ma se ciò non dovesse essere possibile nessuno potrebbe mettere in discussione la nostra leadership. Sarebbe la mia seconda consecutiva dopo quella dello scorso anno a Bari, è innegabile che queste due ultime stagioni siano state fondamentali per la mia crescita professionale ed umana”.
CHE GIOIA I TRE GOL
“Dopo l’ultima sosta natalizia – ha proseguito Langella – la mia ripartenza è stata positiva, ho sentito la fiducia del mister e trovando più spazio le mie prestazioni sono migliorate. Sono soddisfatto anche per le tre reti realizzate, la più importante credo sia stata quella segnata contro il Marsala che, oltre ad essere stata la prima stagionale, ha aiutato la squadra a portare a casa la vittoria. Proseguirei molto volentieri la mia avventura a Palermo ma, essendo in prestito, sarà ovviamente una scelta che dipenderà da molteplici fattori, tuttavia è ancora presto per pensarci perché la stagione non è ancora conclusa”.
“SARA’ UN CALCIO DIVERSO”
Il centrocampista del Palermo parla anche dell’emergenza coronavirus: “Il periodo trascorso in isolamento è stato un po’ duro mi sono allenato sodo ogni giorno e questo mi ha aiutato a sfogarmi. Tra i miei compagni – continua il numero 33 rosanero – sono uno dei più attivi sui social, mi piace pubblicare foto e storie. Grazie alle videochiamate sono stato sempre in contatto con il resto della squadra e con la mia famiglia, che non vedo da Natale e spero di poter riabbracciare al più presto. Le sedute individuali facoltative al Barbera organizzate dalla Società rappresentano un importante passo avanti dopo lo stop degli allenamenti di metà marzo. Credo che nel momento in cui si ripartirà a giocare sarà un calcio diverso, è probabile che gli stadi resteranno almeno all’inizio chiusi al pubblico, sembrerà quasi di tornare bambini, quando alle partite c’erano soltanto una ventina di genitori sugli spalti. Tutto ciò non può fare piacere a chi vive di emozioni ma è necessario mettere la salute al primo posto”.
“Ho letto la notizia della morte di Andrea Rinaldi – conclude Langella – anche se non lo conoscevo non ho parole per esprimere il dispiacere per la morte di un mio coetaneo. Voglio esprimere il mio cordoglio alla sua famiglia che oggi sta provando il dolore più grande”.
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