Maradona disse “lui, El Trinche, è stato più forte di me”

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Anno 1992. Diego Armando Maradona firma un contratto per il Newell’ Old Boys, squadra argentina di Rosario. In conferenza stampa gli chiedono cosa si provi ad essere il più forte giocatore mai visto a Rosario. “No, non sono io il più forte” – risponde il Pibe de Oro – “il più forte giocatore che abbiate mai visto giocare qui a Rosario si chiama Tomas Carlovich, detto El Trinche“.

El Trinche Carlovich

Ma chi era “El Trinche” Carlovich? Intanto nessuno sa il perchè di questo soprannome; forse il regalo di un amico di infanzia. Sicuramente si tratta di una figura romantica di un calcio che fu. Statistiche e numeri su di lui? Praticamente zero! Racconti? Milioni. Si dice addirittura che, quando giocava la sua squadra, il prezzo del biglietto variasse a seconda della sua presenza in campo o meno.

CARLOVICH-ARGENTINA 3 a 0, UN’AMICHEVOLE LEGGENDARIA

L’apice di una carriera mai sbocciata fu un’amichevole pre-mondiale che la nazionale argentina decise di disputare contro una selezione composta dai giocatori delle squadre di Rosario. Cinque giocatori del Newell’s, cinque del Rosario Centrale e lui, direttamente dalla serie B. Il primo tempo finì 3 a 0 per i rosarini con “El Trinche” – con la maglia n.5 sulla schiena – fece impazzire tutta la nazionale al tempo guidata da Cap con un campionario di giocate degne di un videogame. Su tutte, ovviamente, il suo marchio di fabbrica: il doppio caño, il doppio tunnel. La leggenda narra che durante l’intervallo il C.T. argentino abbia preteso la sostituzione del Trinche Carlovich per evitare ulteriori brutte figure.

ADDIO TRINCHE, ADDIO MITO

Se n’è andato “El Trinche” Carlovich, è scomparso pochi giorni fa. È andato via un calciatore disinteressato all’aspetto economico del pallone. Un uomo che viveva per giocare ma non giocava per vivere, come disse di lui Federico Buffa. Un uomo che non ha mai voluto abbandonare il proprio quartiere nonostante madre natura gli avesse regalato in abbondanza mezzi tecnici devastanti. Gli è stata fatale un’aggressione subita per portargli via una bicicletta. Proprio nel suo quartiere, il suo amato barrio. Purtroppo le favole con il lieto fine, forse, non sono di questo tempo. Addio Trinche!

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