ll primo, e forse l’unico, finora, a essersi ricordato di Rosario Pergolizzi per ringraziarlo della vittoria del campionato di Serie D è stato Tony Di Piazza, il vice presidente del Palermo. Manca ancora il suggello dell’ufficialità , che dovrebbe arrivare domani, venerdì 20 maggio, ma i rosa sono ormai in Serie C, tra i professionisti, dopo un solo anno trascorso nell'”inferno” della Serie D.
PROGETTO
Una vittoria che è frutto del coraggio e dell’amore (ma anche dei soldi) di Dario Mirri e dello stesso Tony Di Piazza, che hanno creato dal nulla una società e un progetto solidi, credibili e degni di categorie ben superiori; una promozione che è figlia della professionalità e della competenza di Sagramola e Castagnini, che sono riusciti a portare a Palermo i giocatori più adatti a affrontare una categoria che era una incognita per tutti, creando un mix tra esperienza di calciatori navigati e dall’illustre passato e giovani “under” che hanno dato un grande contributo e che da Palermo potrebbero avere la spinta verso carriere importanti pure nelle serie superiori. E non dimentichiamo neppure Paparesta, sempre discreto e poco appariscente, il cui ruolo e’ stato ricordato dallo stesso Di Piazza, in piu’ occasioni.
GRUPPO ESEMPLARE
Un successo che è stato conquistato sul campo, a suon di record dalla squadra, capace di lottare, soffrire e vincere sui campi più improbabili di questa Serie D, di comandare dall’inizio alla fine, di diventare gruppo grazie alla maturità e alla disponibilità di gente come Pelagotti, Santana, Crivello, Accardi, Martin, Sforzini e Ricciardo, e alla prontezza di giovani come Lancini, Felici, Peretti, Doda e via elencando. Senza dimenticare quelli rimasti ai margini del progetto, mai o quasi mai impiegati e che, però, nulla hanno fatto per rompere il giocattolo, per montare polemiche in grado di creare problemi all’ambiente. Un nome su tutti: Rizzo Pinna, pronosticato come uno dei possibili protagonisti, una delle probabili rivelazioni della stagione, ma che ha visto la maggior parte delle partite dalla panchina o dalla tribuna. O come Lucera, autore del primo gol stagionale, nell’esordio di Marsala e poi sparito dopo dicembre, con appena 135 minuti in 7 gare giocate.
IL CONDOTTIERO
Ma, come ha scritto Di Piazza sui social, un “grazie” va rivolto anche, o soprattutto, a Rosario Pergolizzi, che ha condotto in porto la barca. Lo zio Tony ci ha soltanto preceduti, perché era nostra intenzione dimostrare la nostra gratitudine e riconoscere i meriti dello skipper rosanero. Pergolizzi ha saputo cogliere il vento giusto, praticamente sempre, pur incappando in qualche bonaccia. Ci sono allenatori che puntano sul gioco e quelli che puntano a far rendere al meglio le qualità dei giocatori a disposizione, puntando a prendere un gol in meno degli avversari. È quest’ultimo il caso di Pergolizzi. Guardando il Palermo di quest’anno sembrava di rivedere giocare la Primavera scudettata del 2009. Gioco non esaltante, ma risultato portato a casa. È la logica del golletto, scappata di bocca all’allenatore che per questo anche noi abbiamo duramente criticato. Pero’, i fatti hanno dato ragione a lui, perchè nel calcio, alla fine, contano i risultati e un 1-0 è sempre una vittoria e una sfilza di successi risicati costruiscono record e promozioni, come è successo quest’anno.
SCELTE DECISIVE
Bravura e fortuna, come nei tanti cambi risultati decisivi in molte partite, per Pergolizzi, ma anche la capacità di gestire i giovani gioiellini, per la categoria, messi a sua disposizione. Del resto, fu scelto anche per la sua esperienza coi giovani, maturata proprio con la Primavera rosanero, dove colse i migliori risultati in carriera. Fino a oggi, quando la promozione del Palermo, a tavolino, ma meritata e indiscutibile, diventa la sua vittoria più prestigiosa. È anche vero che non è mai stato amato dalla piazza, per una forma di pregiudizio nei suoi confronti fin dal primo giorno, per la qualità del gioco che, pur se in Serie D altre squadre, pur con organici meno qualitativi, hanno, invece, saputo mostrare e per certi aspetti di un carattere poco disponibile a accettare le critiche.
Probabilmente non sarà lui a allenare il Palermo in Serie C. Le scelte della società sembrano andare verso altre direzioni. Comunque sarà , nella storia del Palermo resterà il suo nome, come l’allenatore che ha portato uno scudetto e che ci ha riportato tra i professionisti. Un “grazie Pergolizzi” è doveroso.
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