Intervista esclusiva di RosaneroLive a Francesco Guidolin, tecnico di Castelfranco Veneto che nelle stagione 2003/04 ha riportato in in serie A il Palermo dopo oltre 30 anni e conquistato, l’anno successivo nella massima serie, per la prima volta la qualificazione in coppa Uefa.
UN AMORE A PRIMA VISTA
“Quando venni a giocare il 25 Ottobre 1995 in Coppa Italia con il mio Vicenza rimasi impressionato dall’urlo del Barbera al gol di Galeoto”. È all’interno di una affollatissima sala stampa il 27 Gennaio 2004, durante la presentazione da nuovo allenatore del Palermo, che Francesco Guidolin pronunciò questa frase, e lì dichiarò tutto il suo amore per il capoluogo siciliano, la squadra e i suoi tifosi.
IL SUO ARRIVO A PALERMO
Era stato chiamato dall’ex presidente Zamparini per sostituire Silvio Baldini, il quale non aveva fatto male (la squadra era terza in classifica e in linea con i programmi della vigilia), ma era semplicemente entrato in rotta di collisione con il patron friulano. “Quello fu un anno speciale, avevamo una squadra fortissima – ha ammesso Guidolin – già prima che arrivassi a gennaio, infatti, la trovai terza o quarta in classifica ma il presidente, che evidentemente voleva vincerle tutte, ruppe con Baldini e chiamò il sottoscritto. Ci misi, come era ovvio, qualcosa di mio e la squadra venne ulteriormente rinforzata con gli innesti dei vari gemelli Filippini, Fabio Grosso, Jeda. Devo ammettere che fu un’annata piena più d’emozioni che di tensioni agonistiche; non era facile arrivare primi ma ci siamo riusciti”.
LA GARA PIU’ BELLA
Stimolato dai microfoni di Rosanero Live, Guidolin accetta di aprire l’album dei ricordi e raccontare la partita che più delle altre gli è rimasta impressa nel cuore. La scelta cade inevitabilmente in una gara dell’anno della promozione giocata il 4 Aprile 2004 e vinta 5-0 contro il Catania. “Era il mio primo derby – dichiara il tecnico di Castelfranco Veneto -, già in settimana avevo cominciato ad avvertire la tensione e l’aspettativa di tutto l’ambiente in generale; la preparazione della partita andò avanti da sola perché tutto il gruppo sentiva l’importanza dell’evento. Per noi era importante la vittoria perché – ha continuato l’ex allenatore rosa – oltre a dare una grande soddisfazione ai nostri tifosi sapevamo che ci avrebbe fatto fare un enorme balzo in avanti in classifica per quello che era il nostro traguardo finale. In effetti giocammo una grande gara, concentrati in ogni zona del campo, non concedendo nulla ai nostri avversari e segnando 5 gol di pregevole fattura”.
L’ADDIO AL PALERMO
“Questa squadra non può fare meglio”. Con queste parole lasciò la società di viale del Fante al termine della stagione 2004/05 dopo il raggiungimento del traguardo europeo. Questo suo affetto per l’ambiente rosanero lo ha portato per ben tre volte, dal 2006 al 2008, a ritornare sulla panchina rosa ma era evidente ormai che i rapporti con la proprietà non erano più idilliaci. Più volte in questi anni il suo nome è stato accostato al Palermo all’interno delle numerosissime e, talvolta assurde, rivoluzioni tecniche operate dall’ex presidente Zamparini ma l’allenatore veneto ha sempre rifiutato. Inoltre ha sempre evitato di entrare nelle dinamiche delle varie vicissitudini della società palermitana, per l’amicizia e la stima che continua ad avere con l’ex patron rosanero. L’allenatore veneto è rimasto tra i più amati dal popolo rosanero, a lui si deve nella stagione 2003/04 il ritorno del club in serie A dopo 30 anni, e la storica prima qualificazione alla Coppa Uefa con uno stadio di soli abbonati.
PALERMO NEL CUORE
“Ho goduto della gente di Palermo e di tutta la città letteralmente imbandierata già due mesi prima della fine del campionato – ha concluso l’ex tecnico rosanero –. Lo stadio pieno ad ogni partita, l’entusiasmo era davvero incredibile e sono contento di aver contribuito, insieme a miei ragazzi, a regalare il ritorno nella massima serie dopo 30 anni e la splendida cavalcata l’anno dopo in serie A conclusasi con la storica qualificazione in coppa Uefa, Palermo per me rimarrà un amore infinito.
“Seguo sempre, anche se da lontano, le sorti del club, la nuova società, la serie D da capolista e mi fa immenso piacere – ha concluso Guidolin – che si siano create le basi per una pronta scalata tra i professionisti con la promozione ormai acquisita”.
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