Una decisione matura da tempo, quella di Tony Di Piazza, già comunicata con una lettera una settimana fa, e ufficializzata ieri sera nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione. L’imprenditore americano ha deciso di lasciare la vicepresidenza del club rosanero, pur non uscendo dal cda nè dalla proprietà. Comunque, come comunicato dal presidente Mirri, le dimissioni di Di Piazza «non avranno alcuna ripercussione operativa sulla società».
DI PIAZZA MAI CONSULTATO
Nella sua lettera l’ex vicepresidente non nasconde il suo disappunto perché gli è stato impedito di dare il suo contributo nelle decisioni riguardanti il presente ed il futuro della società, in quanto, a suo dire, non è stato spesso consultato. Come per esempio nell’occasione della mancata riconferma di Pergolizzi, che è stata forse l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma forse questo è stato un malinteso, in quanto questa decisione pare sia stata presa solo dall’area tecnica. Ma non è certamente un malinteso la mancata partecipazione del club rosanero ad una raccolta fondi organizzata da Di Piazza per una onlus palermitana pro-lotta al Covid. In questa occasione Mirri ha preferito impegnarsi con un altro «charity partner», la onlus Maredolce.
L’AFFARE FELICI
Ma c’è anche un’altra diatriba sviluppatasi all’interno della società fra Di Piazza e Sagramola. Riguarda la paternità dell’affare Felici, per Di Piazza propiziato da un suggerimento di Paparesta, il suo uomo all’interno della società. Evidentemente l’ad non la pensa allo stesso modo. Comunque, a proposito di Paparesta, al momento resta come direttore operativo, ma con un contratto che scade il 30 giugno.
L’APPROVAZIONE DEL BUDGET
L’amministratore delegato Sagramola, preferisce comunque soffermarsi su quanto deliberato al termine del CdA di ieri: «Sono soddisfatto, perché c’e stata l’approvazione del protocollo sanitario, si è parlato del centro sportivo e la palla passerà alla proprietà per le sue valutazioni. È stato soprattutto approvato il budget per la stagione 2020/21». A quanto pare non sono cambiati i piani iniziali, e dovrebbero essere disponibili 6 milioni. Sempre in attesa, comunque, delle decisioni del Consiglio Federale.
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