E se Tony Di Piazza, invece di defilarsi volesse fare del Palermo una squadra ancora più forte? E’ ciò che si può essere indotti a pensare dopo avere contattato Joe Tacopina, l’attuale patron del Venezia.
Se non come partner direttamente coinvolto, l’avvocato italoamericano, forte delle sue folte conoscenze imprenditoriali d’oltreoceano, potrebbe risultare quantomeno prezioso nelle vesti di consulente.
Contattato da Rosanero Live, il numero uno dei lagunari, a scanso di equivoci ha tenuto subito a fugare qualsiasi dubbio sull’argomento. In questo momento la sua priorità continua a essere il Venezia.
TACOPINA IL CONSULENTE
“Durante la stagione mi sono spesso sentito con Di Piazza, cosa che ho fatto anche questa settimana, ma solo per capire meglio la situazione. Ho letto i giornali, in modo da tenermi informato: considero la piazza palermitana importante e per questo meritevole di avere un brand a livello internazionale“.
Incalzato sulla possibilità che, assieme a Tony Di Piazza possa rilevare l’intero pacchetto azionario del Palermo calcio, Tacopina infine ribadisce.”Si sa che i rosanero non mi sono indifferenti e che nella vita non bisogna mai dire mai, ma in questo momento il Venezia rimane il club per il quale continuerò a lavorare”.
TACOPINA IN BREVE
Prestigioso avvocato americano di fama mondiale Joseph Tacopina, detto Joe, è entrato nel mondo del calcio assumendo nel 2011 la carica di membro del Cda della Roma. Il 15 ottobre 2014 diventa presidente del Bologna riportandolo in serie A a fine stagione. Il 20 settembre 2015 si dimette dalla carica di presidente dei rossoblu, in contrasto con il proprietario del club Joey Saputo. Il 6 ottobre 2015 rileva il Venezia in serie C e nel 2017 riporta i lagunari in serie B dopo 12 anni. Lo scorso anno fu indiretto protagonista con i fratelli Tuttolomondo di Arkus Capital, che avevano appena rilevato il Palermo, della famosa querelle sull’iscrizione della squadra rosanero al campionato di serie B, dichiarando a un certo punto: “Voglio vedere se il Palermo riuscirà ad iscriversi, con soldi veri”. Come è andata, purtroppo, lo ricordiamo tutti: aveva tristemente ragione lui.