Stop alla “guerra fredda, l’unico vero problema è che Di Piazza si è dimesso

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Dei tanti polveroni alzati in questi giorni vedo un solo problema concreto: le dimissioni di Tony Di Piazza da Vice Presidente del Palermo. Ok, resta nel consiglio di amministrazione per ovvii motivi di interesse economico e continuerà a finanziare il progetto Palermo al 40%, ma questa decisione innesca una bomba ad orologeria all’interno del club di Viale del Fante, che può danneggiare seriamente un giocattolo che, nonostante qualche inevitabile errore di inesperienza a livello organizzativo, stava comunque funzionando bene. Almeno nei risultati, perché a quanto pare la frattura in seno alla società si era aperta quasi subito. Ma fino a quando tutto procede “liscio” e le crepe non si vedono va tutto bene; i problemi iniziano quando la struttura comincia a scricchiolare, perché tutto il castello rischia di crollare.

Mirri Di Piazza

I “MAGHEGGI” E I COMPLOTTI

La bomba innescata ha già cominciato a fare fumo e ha alzato parecchi polveroni. Anch’essi dannosi per l’ambiente e per il futuro societario. In questi giorni abbiamo letto di questioni che in altri tempi sarebbero passate inosservate e nessuno se ne sarebbe curato, ma se le fondamenta non sono più salde basta poco per creare terremoti pericolosi e fomentare nella testa dei tifosi chissà quali “magheggi” e chissà quali complotti.

Sto parlando di Tacopina, per esempio, e del suo interesse per le quote del Palermo. A parte il fatto che l’italo-americano non compra squadre di calcio ma le fa comprare, probabilmente guadagnandoci sulla vendita, cosa c’è di strano nel fatto che qualcuno della società lo abbia incontrato? Lo ha incontrato Mirri? Dalle parole di Sagramola rilasciate ad ILovePalermoCalcio sembrerebbe di sì.

LE DICHIARAZIONI DI SAGRAMOLA

In via del tutto accidentale – aveva dichiarato – sono stato testimone di un incontro, a Roma, tra il presidente Dario Mirri e l’avvocato Cambareri dello studio “Tonucci & Partners”. Era il 22 gennaio ed in quella occasione l’avvocato informò Dario dell’interesse di Joe Tacopina per il Palermo. Usciti dallo studio dell’avvocato – continuava – Mirri riferì, immediatamente, insieme alla sua ferma contrarietà, a Di Piazza. Lo stesso Di Piazza si disse già informato della cosa perché aveva già avuto contatti con lo stesso Tacopina“.

Lo aveva incontrato prima Di Piazza? Ripeto, cosa cambia? Si è voluto ascoltare l’interesse di qualcuno vicino a Tacopina che potesse essere migliorativo per il club. Così in realtà non sarebbe stato – infatti l’affare non si è fatto – perché a quanto pare i soggetti non avevano grandi risorse. Amichevolmente Di Piazza li invitò al Barbera? Anche questo è un falso problema. Chi conosce l’italo-americano sa che è un generoso, un amico di tutti. E la sua disponibilità su facebook lo dimostra.

Qual è dunque il grande dramma che ha investito il club rosanero? Perché si stanno alzando questi polveroni proprio in questo momento? Forse è questa la domanda che ci dobbiamo fare. Il problema vero è relativo alle dimissioni di Di Piazza, per il semplice motivo che è iniziata una “guerra”, social ma anche mediatica, tra chi si schiera con Mirri e chi si schiera con Di Piazza, che non porta da nessuna parte e non porta a nulla di buono.

DA DI PIAZZA A DI PIAZZA

Non ultime le polemiche che stanno inondando il web sul trasferimento delle quote di Di Piazza alla società Italplaza Sports Llc, che corrisponde, pressappoco, ad una srl italiana, ovvero ad una società a responsabilità limitata. Ma ciò che non deve far gridare al complotto è che la LLC è interamente di Tony Di Piazza. Ciò significa che il 40% delle sue quote è passato da se stesso a se stesso. Con il vantaggio, per l’italoamericano e non solo, che a rispondere di tali quote è una società e non un soggetto giuridico. Il resto del Palermo, d’altronde, è in buona parte gestito da un’altra società che è la Damir e non dai Mirri in prima persona. Dario Mirri detiene solo il 10% a suo nome. Passaggio di quote da Di Piazza a Di Piazza, tra l’altro, avvenuto a gennaio, di cui per forza di cose i Mirri e Sagramola saranno stati messi a conoscenza.

Ci risiamo, dunque, basta poco a Palermo per entrare nel panico. D’altronde, lo capisco, il passato ci insegna ad essere guardinghi. Ma ciò che va gestita è solo e soltanto la frattura all’interno del club. Evitando, possibilmente di aggravarla.

LO “SCAZZO” DI UN MOMENTO

Un passo indietro è a mio avviso già stato fatto da uno dei diretti interessati. Qualcuno ha visto del marcio nel fatto che Tony Di Piazza abbia cancellato il comunicato stampa dal suo profilo facebook. Ritengo che l’italoamericano sia esploso dopo mesi di malumori e che dopo la sua reazione, istintiva e probabilmente affrettata, sia subentrata la ragione. Ha cancellato un post e con esso tutti i suoi commenti, pro e contro di lui, non il suo malumore, questo è bene precisarlo. Alzare i toni non conviene a nessuno, nemmeno a lui, se davvero vuole cedere il suo 40%. Anche ciò va preso per quello che è: uno “scazzo” di un momento. La riflessione, il tempo, portano ad essere più concreti e a reazioni più sagge.

NO ALLE GUERRE FREDDE E AL SILENZIO

Ora però è arrivato il momento di remare tutti dalla stessa parte ed evitare fazioni tra chi si schiera con Mirri e chi con Di Piazza. Sono ambedue figure importanti per questo progetto e la bomba va disinnescata. Come fare lo dirà solo il tempo, ma buttare benzina su materiale infiammabile è altamente pericoloso. Questo non significa che bisogna fare per forza silenzio, però. Perché trasparenza e “i panni sporchi si lavano in famiglia” non vanno d’accordo. Basta alle case da mulino bianco di facciata. Se pace deve essere, deve essere pace vera. Altrimenti si trovi una soluzione per una separazione dei contendenti indolore, per il club e per l’ambiente, perché le guerre fredde sono a volte peggiori di quelle combattute sul campo.

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DIRETTORE RESPONSABILE - E' iscritto all'ordine dei giornalisti di Sicilia dal 2008. Ha iniziato la sua carriera professionale in radio, svolgendo l'attività di giornalista come speaker di radiogiornali e trasmissioni di intrattenimento e sportive. Dal 2010 ha iniziato collaborazioni con diverse televisioni locali, tra cui Tgs, Tele One, Cts, Tele Sud. Nel 2011 ha ideato e condotto il programma sportivo "Sotto la Curva" e nel 2012 è stato opinionista, fino al 2017, del format televisivo Rotocalcio. E' stato conduttore del Notiziario di Sicilia e caporedattore, dal 2017 al 2018, del giornale online Forza Palermo. Numerose anche le collaborazioni freelance: le più importanti con il Giornale di Sicilia, cartaceo e online, Tgs e Ultima Tv. Ad oggi è Direttore Responsabile di Rosanero Live, responsabile della comunicazione di una segreteria politica, di un circolo fotografico e di una società di eventi.