Contrasti veri o presunti fra i vertici: non fanno il bene del Palermo

Il CDA societario del Palermo calcio fissato per il prossimo 9 giugno, ricomporrà il duo societario nato alla vittoria del bando del 2019, o sarà la base per un radicale cambiamento di assetti e gerarchie?

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Al momento attuale, dopo l’inquietudine generale scaturita dalle dimissioni di Di Piazza, una considerazione pare oggettiva. Sono stati commessi errori da ambo le parti. Un eccesso di presenzialismo da un lato e la quasi totale “assenza” da parte dei soci azionisti di maggioranza: sono entrambi errori di comunicazione. Errori forse di inesperienza, anche dovuti a differenze di approccio anagrafico-culturale, crediamo, dei protagonisti.

A VOLTE BISOGNA ANTICIPARE I TEMPI

Ci sono momenti – e forse quanto accaduto in questi ultimi giorni era uno di questi – in cui bisognerebbe lasciare da parte tabelle e programmi dalla “robotica perfezione”, comprendere meglio il momento e dare risposte, in modo puntuale. La riunione del Cda della Ssd Palermo (in cui a questo fiume di parole e commenti si daranno forse esaustive risposte) è fissata per il 9 giugno. Non sappiamo se era già una data fissata da tempo, ma forse sarebbe stato necessario affrontare subito la questione. Una necessità anche per sedare sul nascere questa deriva di fazioni, attacchi e veleni, anche a livello social, che in assenza di dettagli certi, dilagano con varie gradazioni di aggressività dialettica e faziosità ormai da giorni.

NÈ MIRRI NÈ DI PIAZZA: CONTA SOLO IL PALERMO

Palermo
Saluti festosi della squadra in un fine partita di questo ultimo campionato

Qui non deve vincere Mirri, e nemmeno Di Piazza, non è un duello, qui si deve tutelare il bene del Palermo. Non è importante che la proprietà sia asiatica, americana, marziana, nè che sia palermitana, che il presidente sia tifosissimo o si faccia i giri in taxi durante le partite. Queste sono amenità. Ci si deve concentrare solo sul verificare le reali capacità di realizzare certi programmi, sulla certezza di avere mezzi finanziari e know how per bruciare le tappe della risalita e niente altro. Quindi le fazioni, il tifo da curva a favore o contro parte della proprietà non servono a nessuno. Il bene del Palermo deve essere superiore all’interesse dei singoli protagonisti che attualmente ne fanno parte, o dei loro “sodali”, sparpagliati come controllori qua e la sul web. Si devono smorzare i toni, smetterla di tifare per una parte o l’altra denigrando o diffamando chi non è il candidato preferito. Ma si deve pretendere chiarezza, una comunicazione decente, meno sfuggente e timorosa di quanto sia stata quest’anno.

BISOGNA CRESCERE E MATURARE RAPIDAMENTE

Il nostro augurio, ad esempio, è che il presidente Dario Mirri, con l’aumentare della posta in palio o scalando le categorie, si mostri più “presente” nei media e più attivo in prima persona nelle eventuali controversie interne e non. Presto, anche se è un’immagine bellissima, non sarà piú tempo per agire da semplice “presidente tifoso” che siede da comune spettatore sugli spalti. Gli oneri cresceranno con l’importanza crescente delle future categorie e dovrà stare piú “sul pezzo”. Dovrà apparire piú incisivo, “meno mite”, per il suo stesso bene e per quello del club, che va difeso con i denti. Questo approccio romantico, visto fin qui, va bene giusto in D e in qualche sporadica occasione, ma non sempre. Da un presidente in futuro ci aspettiamo maggiore autorevolezza e decisione. Che sia un sicuro riferimento soprattutto in determinati momenti così come quello attuale. Senza “delegare” troppo, a prescindere dal giusto rispetto dei ruoli.  

BASTA CINCISCHIARE!

stadi gremiti come questo, meritano chiarezza e solide certezze per il futuro.

Ed è necessario che un presidente lo faccia, in ossequio a quelle promesse di trasparenza e correttezza dichiarate come intento al “via” di questa avventura. Sarebbe forse tempo di mostrarsi un po’ più tosti, in ossequio a quei 10460 abbonati o giù di lì che hanno accompagnato la squadra e la società. Un’annata, non dimentichiamolo, conclusasi più che positivamente, e centrando l’obiettivo atteso.

Presto capiremo se esiste un reale desiderio di “ritrovarsi”, e ricucire lo strappo tra i due presidenti. Diversamente, continuare con il duopolio che ha sancito la nascita della Ssd Palermo non è il caso, e non si perda ulteriore tempo prezioso. È necessario dirimere i conflitti per il bene del Palermo e dei suoi tifosi.

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