Nel giorno di festa, per 49 tifosi rosa pure un triste anniversario

L'8 giugno 1997 è ricordato da 49 tifosi rosanero come un giorno triste. Oltre alla fine del Palermo dei Picciotti ha segnato il record negativo di presenze

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Nel giorno in cui il Palermo festeggia, seppure in sordina, causa coronavirus, la promozione in serie C, ci sono 49 tifosi rosanero che possono ricordare un altro 8 giugno. Quello in cui, ventitré anni fa, in una “Favorita” spettrale, un Palermo già matematicamente condannato, giocò contro il Chievo un match che sarà sempre ricordato negli annali della squadra rosa come la partita con meno spettatori paganti di sempre: appena quarantanove.

Per la verità, chi frequenta il web e i social può immaginare che magari erano di più. Perché appena si accenna a questo avvenimento, fioccano tanti «Io c’ero!». Perché avere presenziato a questa partita è come una medaglia, un titolo di merito. E in tanti, appena possono, a torto o a ragione, se ne appropriano. Al punto che se si dovessero contare, si potrebbe immaginare che di spettatori, quel giorno, ce ne erano molti, tanti di più… Ma invece erano davvero 49, come mai era avvenuto prima e mai più avvenuto fino ad oggi.

GIORNO TRISTE

Il fatto è che quel giorno per i colori rosanero non era un giorno allegro. In quella penultima giornata di campionato la squadra che era stata di Arcoleo e poi di Vitale, era scesa in campo già aritmeticamente condannata alla retrocessione circondata dalla delusione dei tifosi. Perché questo rovinoso capitombolo in realtà oltretutto segnava anche la fine di una favola. Quella della squadra dei «picciotti», la compagine che un anno prima aveva sfiorato la promozione in serie A.

PALERMO-CHIEVO 3-1

La partita, ininfluente per il destino della squadra, si concluse con il punteggio di 3-1, con un gol di Vasari e doppietta di Saurini. Ad accogliere la squadra all’ingresso in campo, oltre ai 49 spettatori paganti, qualche abbonato e qualche «portoghese», c’erano anche una serie cartelloni con scritte non molto amichevoli dedicati alla squadra, oltre ad uno striscione dedicato al presidente di allora, Giovanni Ferrara: «Bravo presidente… C sei riuscito».


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