Era il “sinistro di Dio” dell’Inter: Mario Corso se ne va a 78 anni

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Se ne è andato a 78 anni, Mario Corso. Dopo la sconfitta contro l’Italia, il ct della nazionale israeliana sfornò per lui la più bella delle definizioni: “Siamo stati bravi, ma ci ha battuti il piede sinistro di Dio”. Da sempre interista, campione di grande classe, Corso è scomparso ieri, dopo diversi giorni di ricovero in ospedale. Il suo addio è un altro fra quello dei campioni della grande Inter che negli anni Sessanta fece incetta di trofei.

corso mario
corso mario

SINISTRO MAGICO

Gianni Brera lo definì per la prima volta “trequartista”, sottolineando che a lui non serviva, per fare la differenza, correre come un forsennato sulla fascia, quanto, invece, far girare la palla. E sempre, rigorosamente, con il piede sinistro.

Sono sedici le stagioni consecutive che Corso giocò con la maglia dell’Inter. In nerazzurro dal 1957 al 1973, per concludere la carriera al Genoa. Sono state 95 le reti realizzate in 509 partite, quattro i campionati vinti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. E in nerazzurro è poi tornato, nella stagione 1985/86, come allenatore.

GLI OCCHI DI PELE’

Mario era l’unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico”. Così l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti: “Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette ‘a foglia morta – conclude Moratti, ai microfoni ansa – era un piacere vederlo giocare…”.