Il Palermo, le armonie dissipate Mirri-Di Piazza e il Comune che batte cassa

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Alzi la mano chi si aspettava cosí presto tutto questo trambusto. Soprattutto già a meno di un anno solare dalla ripartenza rosanero del luglio 2019.

ARMONIA STOP

Ci eravamo forse illusi che chiudendo definitivamente, e cosí a caro prezzo, la “vertenza Zamparini” sarebbe arrivato un periodo magari povero ma genuino di categorie inferiori e clima idilliaco da cartoon dei “mini pony” su ponti d’arcobaleno. Invece nisba. Tra chi ha intuito che le prime crepe societarie fossero in atto al momento delle foto del Palermo “quasi al completo” a piazza Pretoria, e fino alle cronache di queste ultime settimane, le verità nascoste dicono che davvero poche settimane – se non giorni – è durata l’armonia tra le due anime societarie del restart rosanero. Dopo un tale tracollo sportivo che in poche settimane ci ha portato dalla quasi certa serie A, ai certi play off da favoriti, alla pec delle 23,59 e al bando blindato il minimo atteso era che almeno si desse inizio o durasse almeno un po’ una epoca di trasparenze e armonie societarie. Invece né l’uno né l’altra. I fatti dicono questo e ormai è inutile millantare armonie di fatto quasi mai esistite. La cosa indipendentemente da chi abbia piú responsabilità ha sinceramente sorpreso tanto e negativamente.

NUOVI FRONTI 

Dall’altro lato si attende di capire a quale prezzo corrente acquisire il 40% restante delle azioni del Tony d’America. In mezzo, tante domande e interrogativi dei tifosi sugli effetti di questi  “regolamenti di conti” finanziari, sui programmi rosanero. Sagramola assicura che questa “vertenza” non intaccherà minimamente il programma tecnico per il 2021 già stilato ed in progress. Intanto però, e come se non bastasse, si è acceso un altro fronte delicato nei rapporti e futuri accordi tra proprietà e Comune di Palermo circa i termini e i costi che la societá rosanero dovrà assumere per avere la concessione dell’impianto di gioco.

STADIO VS CAMPETTO

Sagramola, il cui potere ormai è considerato “pomo della discordia” nella lite Di Piazza vs Mirri, si dice pronto a cercare e starebbe sondando anche soluzioni alternative al Renzo Barbera come sede delle partire interne del Palermo. L’eventualità, a prescindere se il covid permetterà a breve l’affluenza dei tifosi, già toglie il sonno ai tifosi, e forse giocare altrove depotenzierebbe anche la forza stessa della squadra. Tuttavia crediamo che queste siano schermaglie, contrattazioni. Se è vero che è insano da parte del Comune pretendere un affitto con gli stessi importi che sosteneva Zamparini in A e poi in B è altrettanto vero che se giochi in un campo da serie A non puoi “ affittarlo” con costi da campetto di serie C, quindi un ragionevole compromesso tra domanda e offerta è auspicabile si raggiunga. Per il resto vediamo come si evolve la disputa tra i due soci del Palermo.  Se presto ci sarà un solo proprietario o se a Di Piazza succederà un terzo incomodo ad oggi ignoto, nello scomodo ruolo di socio di minoranza opposto al duopolio Mirri-Sagramola. Di certo a oggi però c’è solo un fatto. Se pensavamo di poterci occupare solo di calcio giocato e schemi tattici, dovremo ancora attendere.