Ore di ansia in casa Catania, dopo il terremoto giudiziario che ha investito la società della Sigi, fino a qualche giorno fa fortemente interessata all’acquisto del club etneo. Il bando rimane attivo, ma la situazione, rispetto alla scorsa settimana è, naturalmente, del tutto cambiata.
Oggi in programma la riunione della Sigi, dalla quale si avrà un quadro un minimo più chiaro sulle intenzioni future. Si terrà un confronto, e la possibilità è che entrino in ballo nuovi soci. Poi, sarà la volta della decisione finale, che riguarda la possibilità (o meno) di partecipare al bando pubblico. Secondo il presidente del comitato, Fabio Pagliara, le intenzioni non cambiano di una virgola. La volontà, infatti, è sempre quella “di partecipare al bando – ha detto lo stesso Pagliara – ma modificando l’assetto”.
LA PALLA AL TRIBUNALE
I debiti sono tanti, e da ieri circolano altre voci. Ci sarebbe anche la possibilità che il tribunale accorci i tempi e, senza attendere la conclusione della gara pubblica, dichiari decaduto il concordato preventivo e, di conseguenza, il fallimento del Catania. Un’ipotesi, l’ultima, che è iniziata a circolare dopo le parole del procuratore Zuccaro a poche ore dall’arresto del commercialista della Sigi.
IDEA TACOPINA
E intanto, sembrano quasi totalmente prive di fondamento le voci riguardanti un possibile interessamento di Joe Tacopina. Il nome ha “girato” con insistenza soprattutto ieri, ma nonostante un ipotetico “gradimento”, sembra utopia che dopo Roma, Bologna e Venezia, l’imprenditore possa sposare – in particolare a queste condizioni – il progetto Catania.
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