Seduti in un caffè, guardando il mare placido di una mattina di luglio, ne vien fuori una conversazione a tutto tondo sulle attualità calcistiche, con una vena di nostalgia di un passato recente su un prato verde. L’interlocutore è Gaetano Vasari, indiscusso beniamino del popolo rosanero, che ne ha esaltato le gesta in un Palermo dei picciotti per sempre scolpito nella memoria di ogni tifoso.
PISTOIESE E… DILUVIO DI EMOZIONI
“Sto seguendo un po’ distrattamente le partite di campionato che si stanno disputando – ci dice – e non riesco ad entusiasmarmi perché vedere gli atleti giocare negli stadi senza pubblico è surreale. Certo era necessario ripartire dopo la pandemia ma mi auguro che ben presto i tifosi possano ritornare a riempire gli spalti, perché i calciatori hanno sempre bisogno del calore della gente soprattutto nelle gare casalinghe”.
Inevitabilmente il pensiero va al Renzo Barbera teatro di grandi esibizioni dello speedy rosanero. “Il nostro stadio è unico per le emozioni che trasmette. Quando giocavo nel Palermo di Arcoleo e in quello che ha raggiunto la serie A dopo trentadue anni ad ogni partita c’erano trentamila fiati di persone, che quasi ti spingevano verso la porta avversaria e che in qualche modo intimidivano la squadra ospite. Ecco posso affermare che al Barbera si gioca in dodici, e a distanza di anni mi piace pensare che lo storico gol contro la Pistoiese, sotto un vero e proprio diluvio, lo segnò la gente anche se a metterci il piede fui io”.
Le persone passano e salutano Tanino, chi timidamente chi trattenendosi a ricordare qualche episodio della sua carriera. Il nostro campione risponde a tutti in maniera pacata ed umile come è nel suo carattere. Tra una interruzione e l’altra la nostra chiacchierata si sposta sul Palermo di oggi. “C’erano solo macerie lo scorso anno e la nuova società ha soprattutto il merito di avere riportato entusiasmo nella gente. Gli ultimi campionati tranne qualche sporadica occasione si sono disputati tra l’indifferenza di tanti e la rabbia di altri. Ripartire dalla serie D ha significato rinascere e non sono d’accordo con chi pensa che sia stato facile vincere. E’ stata la squadra che ha reso facile arrivare al primo posto, affrontando e superando le difficoltà che la categoria ti poneva davanti”.
“LA SERIE C? UN INFERNO”
Adesso si torna tra i professionisti e l’imperativo è scalare velocemente le categorie per tornare dove tutti sogniamo. Al riguardo Vasari fa notare che “la serie C è un vero e proprio inferno calcistico. Ci sono da affrontare nobili decadute e società che aspirano ad arrivare nell’Olimpo del calcio. Ovunque andrà per il suo blasone il Palermo sarà la squadra da battere e state certi che gli avversari giocheranno la partita della vita. Per riuscire a vincere considerando che solo la prima classificata viene promossa è necessario operare bene in sede di mercato, scegliendo giocatori di provata esperienza nella categoria ed affidando la guida tecnica ad un allenatore che sappia come si vince questo campionato”.
“UNO COME BOSCAGLIA…”
I nomi che si fanno per la panchina sono tanti e Vasari non si sbilancia in un pronostico ammettendo però che “uno come Boscaglia ad esempio sarebbe una scelta di sicuro valore ed una garanzia per un campionato di vertice ma la società avrà già scelto il profilo tecnico cui affidare la squadra ed io mi fido dell’intuito di Sagramola e Castagnini, gente che fa calcio da una vita ed ha la capacità di progettare un futuro roseo per la squadra della nostra città”. Intanto il Palermo sembra volere confermare tanti protagonisti del passato campionato e Vasari ne è contento. “Mi piace soprattutto che nella squadra che affronterà la prossima stagione ci saranno i giocatori più esperti come Martin e Martinelli e che la difesa con i palermitani Accardi e Crivello sia confermata quasi in blocco. Allo zoccolo duro della trionfale cavalcata della scorsa stagione va data la possibilità di dimostrare ancora una volta il proprio valore e bene fa la società a ripartire da questi ragazzi”. I ragazzi, per l’appunto, nel campionato di serie D grazie alle sue regole sono stati un punto di forza del Palermo: “La notizia dell’acquisto di Silipo a titolo definitivo mi sembra un chiaro segnale di come il Palermo voglia muoversi. Puntare su giovani di qualità vuol dire creare una ossatura di base anche per i prossimi campionati. Il piccolo attaccante romano ha grande talento e colpi da campione. Mi auguro che possa trovare continuità perché se gioca sempre ai livelli che intuisco possa raggiungere farà presto parlare di sè ed entrerà definitivamente nel cuore dei supporters palermitani”.
La nostra granita al limone è arrivata. Una specialità palermitana da gustare con una calda brioche e proprio sulla appartenenza territoriale arriva l’ultima considerazione dell’ex giocatore rosanero: “Sto progettando insieme a Giorgio Corona di aprire una scuola calcio. In Sicilia ed a Palermo ci sono tanti ragazzini che potrebbero se ben seguiti sviluppare il loro talento. Il futuro per molte società di calcio dipende dalla capacità di sviluppare i propri vivai e di creare sinergie con le scuole calcio. Una società professionistica ha costi elevatissimi ed avere campioncini in casa propria è un aiuto finanziario non indifferente”. Con l’augurio che il progetto di Vasari sia rosa come il suo passato chiediamo il conto ma il gentilissimo cameriere ci risponde che è già stato pagato da un tifoso che vede in Tanino il campione di ieri e di sempre.
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