Che a Palermo qualsiasi argomento serva per scatenare conflitti stile Capuleti e Montecchi è cosa risaputa. Adesso che i playoff di serie C sono finiti – e con essi anche il tormentone relativo al tifare o meno per il Bari – possiamo finalmente tornare a concentrarci nuovamente sulla nostra amata Giulietta, il Palermo. Questo ovviamente vale sia per quei tifosi ossimoricamente razionali che volevano i galletti in serie B, sia per quelli per i quali tifo e ragione stanno bene come le stigghiola con il latte.
UNA ROSA DA RIFONDARE
Dall’esperienza di questa stagione in C del Bari, però, il Palermo deve attingere a piene mani per capire cosa fare e dove poter sbagliare meno. Fermo restando che i rosanero hanno già una buona ossatura composta da giocatori di categoria superiore (Pelagotti, Lancini, Crivello, Accardi, Martinelli), c’è bisogno di almeno una decina di innesti. È inutile illudersi ed illudere che la squadra che ha trionfalmente condotto lo scorso campionato di serie D vada puntellata: occorre un profondo restyling e andare all-in in alcuni ruoli chiave come quello della punta titolare. Proprio come ha fatto il Bari con Antenucci.
IN ATTESA DEL NUOVO MISTER
Rispetto ai pugliesi, la società di Mirri ha già dato il benservito al mister che ha condotto i rosanero in serie C (al contrario dei galletti che avevano riconfermato Cornacchini, salvo esonerarlo dopo poche giornate) ritenendolo inadatto alla categoria superiore. Adesso, però, c’è bisogno di un tecnico navigato, conoscitore della categoria ma anche di quella superiore. Un allenatore concreto, senza fronzoli e cinico quanto basta per trasformare un pareggio spettacolare in una orribile vittoria. Esattamente quello che si contestava a Pergolizzi, per intenderci!
C COME… CONQUISTIAMOLA!
Se non dovessero esserci terremoti in tema di iscrizioni, il prossimo anno il girone C dovrebbe vedere ai nastri di partenza squadre come Bari, Cosenza, Trapani, Avellino, forse la Juve Stabia e chissà il Catania (se supererà la grave crisi societaria). Ci sarà da divertirsi, questo è sicuro. Sperando che le manovre societarie di Mirri, Sagramola e Castagnini puntino a mostrare quella sostanziale differenza tra un galletto ed un’aquila.
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