Lupo: “Il Palermo tornerà dove merita: fra Boscaglia e Caserta…”

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Rosanerolive ha voluto sentire in esclusiva il parere del direttore sportivo del Venezia, ed ex del Palermo, Fabio Lupo, sul prossimo campionato di Serie C e sulla nuova società rosanero. Ricordiamo che l’ex ds del Palermo è stata una delle tantissime vittime della follia gestionale dell’era Zamparini. Lupo venne scelto nel giugno del 2017 dopo una retrocessione amara in Serie B, ed esonerato, inspiegabilmente, dopo 7 mesi dal magnate friulano. Lo accusava di avere poca grinta con il Palermo al 3º posto in classifica. Alla vigilia del mercato di gennaio, e con gli innesti che avrebbero consentito ai rosa di andare probabilmente dritto in serie A.

PER VINCERE LA SERIE C…

L’ex dirigente rosa ha espresso pareri assolutamente positivi sul Palermo di Mirri e Di Piazza: “Una nuova società seria che si propone di fare bene in un campionato adesso importante – ci dice – con a capo dirigenti seri ed abbastanza esperti. Per fare una squadra forte ci vuole il giusto mix di giocatori che conoscano bene la categoria – continua Lupo – e che possano trascinare i giovani. Non è assolutamente facile ma il Palermo ha due dirigenti abbastanza capaci come Sagramola e Castagnini, che sicuramente sapranno come allestire una squadra competitiva”.

Fabio Lupo

CASERTA o BOSCAGLIA?

Sul capitolo allenatore, Lupo ha le idee chiare: “Caserta e Boscaglia sono due allenatori veramente al top per la categoria e quindi tutti e due andrebbero bene. L’importante è sempre vedere, ovviamente, che materiale umano avrebbero a disposizione”.

Lupo è uno fra quei direttori sportivi che, dopo aver vinto un campionato di Serie D, cambierebbe tanto: “Sono tra quei dirigenti sportivi che pensano che la serie C rispetto alla D è un’altra storia. Ci sono situazioni – continua – all’interno di un campionato come quello di di Serie C che hanno dinamiche assolutamente diverse, ciò mi porta a pensare che una squadra proveniente dalla D dovrebbe essere quantomeno un po’ rivoluzionata. Ci vuole gente di categoria ma sono sicuro che a Palermo questo lo sanno e faranno sicuramente bene”.

È ANCORA RAMMARICO

Dici Palermo, e all’ex ds rosanero ecco riaffiorare una rabbia non ancora cancellata. Un dirigente, aggiungiamo noi, che ha lavorato bene e che è stato ostacolato per fatti che non riguardano il campo. “Mi è dispiaciuto tantissimo – ha proseguito – interrompere il mio lavoro perché stavamo facendo bene, in più in quel momento quell’anno stavano per arrivare a gennaio giocatori importanti che avrebbero completato una rosa già forte. Che ci avrebbe permesso sicuramente di centrare l’obbiettivo, su tutti Di Carmine. Avevo in mano l’accordo con il giocatore all’epoca del Perugia. Ma tutti sappiamo come è andata, sono subentrati fatti che con il calcio non c’entrano nulla. E che hanno fatto sì che questo mio sogno di portare il Palermo in A sia stato impedito. Tuttavia rimango legato all’ambiente, a una città fantastica in cui ho lavorato benissimo e mi auguro sempre di poterci tornare. Parlare di Palermo è sempre un piacere. Sono assolutamente convinto che questa nuova società riporterà i rosanero e i suoi meravigliosi tifosi dove meritano di stare”.

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