Che la questione allenatore fosse il fulcro delle scelte di un’intera stagione l’avevamo scritto più volte. Le dichiarazioni di Sagramola, rilasciate al corriere dello sport, hanno inevitabilmente creato un dibattito sui social, vera cassa di risonanza degli umori dei tifosi. Pur manifestando la fiducia verso una società che a parole dichiara di diventare grande, qualche segnale di nervosismo appare palpabile.
I dubbi piuttosto che essere fugati, a leggere le parole riportate sulle affermazioni dell’amministratore delegato del Palermo sembrano invece moltiplicarsi. Ci era sembrato di capire che il nuovo tecnico non potesse essere annunciato per una opportuna scelta legata a contratti in essere con società impegnate in campionati ancora in corso. Se però sono stati contattati una decina di tecnici e non c’è certezza di una scelta, qualche problema ci deve essere.
PAURE E TIMORI
L’a.d. rosanero afferma che a frenare gli allenatori ci possa essere la paura di venire a Palermo. La paura di sbagliare ed essere giudicati dei somari. In tutta sincerità stentiamo a credere che gente che si è già seduta su panchine di serie C o di serie B possa avere questo timore. Una carriera non può essere condizionata da un’eventuale stagione sbagliata. Chi sa di calcio e fa parte del suo mondo questo lo sa perfettamente.
Piuttosto riflettiamo sulla scelta della sartoria. Generalmente l’abito lo disegna l’allenatore e insieme alla società sceglie i modelli a cui farlo indossare. Se davvero si va verso una scelta diversa, in cui lo stilista non è chi firma l’outfit ma chi compra le materie prime, ci viene in mente un passato recente già abbondantemente condannato dalla opinione pubblica rosanero.
PROBLEMA CONTRATTUALE?
C’è da chiedersi a questo punto se le figure contattate trattandosi di profili degni del Palermo non stiano tentennando di fronte al desiderio di venire in una piazza importante come la nostra con un contratto di un solo anno, come pare sia la proposta dichiarata dalla società e la sicurezza di un pluriennale di altre piazze magari di meno prestigio.
Dinanzi ad una tifoseria in larga parte spazientita, l’unica cosa che metterebbe tutti d’accordo sarebbe quella di puntare decisamente su un nome, e convincerlo ad accettare con tutti gli strumenti a disposizione. Di tempo ormai ne è rimasto pochissimo e sprecarlo con manovre e pretattiche sarebbe deleterio al bene del Palermo.
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