Accardi: “Con Sagramola e Castagnini sarà un gran Palermo”

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Il protagonista della conferenza stampa odierna del ritiro del Palermo è Andrea Accardi. Il difensore palermitano è l’unico calciatore “rimasto” dalla società fallita lo scorso anno, ed oggi è pronto per giocarsi le sue chance da titolare nella squadra di Boscaglia. Ecco le sue risposte alle domande dei giornalisti.

Quali sono le principali differenze tra il ritiro di quest’anno e quello dell’anno scorso?

“Le differenze vengono dal punto di vista della distanza tra un ritiro e l’altro. Dopo mesi in cui non abbiamo visto il campo, ci mancava tanto allenarci e giocare a calcio. È cambiato l’assetto della rosa con i compagni nuovi, è cambiato il modo di lavorare e scendere in campo con lo staff e l’allenatore”.

Il ruolo di terzino ti si addice o preferisci giocare difensore centrale?

“Mi metto a disposizione dell’allenatore, mi piace giocare terzino, l’ho fatto qualche anno fa al Modena. La mia preferenza è terzino perché negli ultimi anni ho giocato lì. Poi sono disposto a giocare in qualsiasi ruolo per il bene della squadra”.

Pensi di essere un giocatore simbolo per il Palermo?

“Penso al campo e a dimostrare realmente di poter meritare di giocare con questa maglia. Se dovessi essere etichettato come simbolo o come punto di riferimento fa solo piacere, ma lo devono sostenere i tifosi e miei compagni, non devo essere di certo io a dirlo”.

Che ruolo pensi di poter avere in questo Palermo?

“Non sono una persona che pensa al futuro ma vivo giorno per giorno. Voglio fare vedere all’allenatore che sono pronto. La competizione è giusta, a me piace avere una sana competizione e una concorrenza in squadra, sta all’allenatore poi fare le sue scelte”.

Quanto pensi sia difficile il girone C?

“I direttori stanno costruendo una gran bella squadra ed un bel gruppo. Il girone C è tosto, ci sono squadre come il Bari che hanno speso tanto per vincere e non ci sono riuscite. Bisogna farsi trovare pronti all’appuntamento più importante che è la prima di campionato, al resto ci penseremo alla fine”.

Quali sono le tue prime impressioni su Boscaglia?

“Di certo non lo scopro io, ha vinto e fatto bene in qualsiasi piazza è andato. Ognuno di noi sa quello che deve fare, ha delle ottime idee e per un giocatore avere delle certezze è importante. Ci sta plasmando giorno dopo giorno”.

Essere palermitano, per te, è uno stimolo in più?

“Per me è il sogno che desideravo da bambino, da una vita, spero di potere vestire rosanero il più possibile perché è ciò che voglio”.

Cosa ne pensi del nuovo arrivato Marconi e di Marong?

“Marconi è forte, oltre ad essere un bravissimo ragazzo, parla poco ma pedala. È un giocatore d’esperienza, ha vinto tanti campionati. Marong ha trovato poco spazio ma è sempre stato presente, si è allenato sempre a mille. Va dato atto che non ha mai mollato un centimetro nonostante non abbia giocato e questo non è semplice”.

Il Palermo ha molti giocatori giovani in rosa. Pensi che questo possa essere un fattore penalizzante per questa categoria?

“Abbiamo dei direttori che sanno di calcio più di tutti, faranno una squadra importante. Secondo me è una cosa relativa perché anni fa il Trapani ha vinto in C con tantissimi ragazzi giovani e quindi questo può far si che è si è la sorpresa del campionato. Prima di tutto dobbiamo continuare ad essere un gruppo vero e sano perché nei momenti di difficoltà e più facile uscirne. Poi speriamo di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati”.


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