Si dice il mercato sia lungo, e non sia, dunque, corretto tirare adesso le somme. Giusto, ma anche no.
Usando la Formula 1 come metafora, se l’auto gira un secondo di tempo piú lenta delle rivali, sai che la gara non andrà bene. Allo stesso modo, se tu societá calcio Palermo metti le mani avanti (dichiarazioni recenti di Sagramola e adesso anche di Mirri) quando invece è imperativo essere nei fatti una società subito capace di allestire una grande squadra, sbagli. Chi da un bando blindato (da qualsiasi trasparenza) eredita gratuitamente l’onere e l’onore di possedere e gestire il club principale della quinta città d’Italia, ha il dovere categorico, almeno fin quando non si sará in B, di non cincischiare e prendere tempo. L’onore è quello di possedere il Palermo, l’onere è quello di portarlo rapidamente in alto. La società insediata deve dimostrare forza, non tentennare. Una forza che nel calcio si dimostra in un solo modo. La capacità di fare propri gli obiettivi di mercato, che servono all’obiettivo di vincere subito la C senza rinviare a domani ció che puoi fare oggi.
NON SI CHIEDA TEMPO PER LA RISALITA
Una squadra di una cittá che per oltre un decennio in A ha giocato da protagonista, ormai è abituata a questo e non si puó chiedere alla città tempo e pazienza nella terza categoria, perché da quei fasti è passato troppo poco tempo per accettare questa condizione. Non si puó pensare di allestire tutto un organico con prestiti o trattando al ribasso ogni obiettivo di potenziale livello. Ad oggi l’unico acquisto reale è Marconi? Non si possono già palesare difficoltá o paure di ordine finanziario in Serie C. Una proprietà ambiziosa e conscia di gestire un grande club, non dilata i tempi, ma ha fretta. Deve fare le inumane cose per allestire una rosa per vincere il campionato subito. Poi se il campo decide che alla fine nonostante i grandi sforzi il risultato non arriva, non arriveranno nemmeno recriminazioni. Questo perché sappiamo che si è tentato il massimo. Il covid 19 è un alibi e un danno finanziario solo fino a un certo punto. Per il secondo anno di fila lo stadio è concesso (fino a questo momento) a titolo sostanzialmente gratuito, e questo è un grande benefit. Un regalo che giunge dopo i “propositi” di fuga a Marsala o Caltanissetta per la questione “canone”, vissuta da questa proprietá come qualcosa di insormontabile.
NON SI BRUCI IL CREDITO DI FIDUCIA
La benevolenza e simpatia di cui gode questa proprietà è a tempo. Ed essa obbliga i suoi proprietari ad uno sforzo reale, netto e deciso affinchè il credito di 10460 abbonati non diventi presto il numero di un ennesimo tradimento di fiducia mal riposta. Questa società al momento deve solo correre, non chiedere tempo e comprensione. Se già non si è in grado di garantire il massimo, neppure in C, parlino chiaro, e cerchino senza troppe esitazioni a chi poter dare il club facendo un passo indietro, il più presto possibile. Ricordare di aver immesso 10 milioni (leggi le dichiarazioni) conteggiando anche i 2,8 di un investimento privato della sua azienda di famiglia sul quale avrebbe potuto conseguire lauti guadagni, ai 7 immessi ora da proprietario del club e non certo già dissipati, non è una uscita corretta da parte di Mirri, né elegante da far notare. Sa già di vittimismo. Nessuno lo ha costretto con la forza a prendere il Palermo.
IL TEMPO PER ALLESTIRE BENE C’È
Ma tornando alla situazione in essere, nulla è compromesso. Il mercato è ancora lungo. Quindi si sfrutti il tempo disponibile per costruire l’organico piú competitivo possibile. Senza pianificare programmi biennali che sono sempre un’incognita e la scusa di chi non vuol spendere e che a tutt’oggi avrà immesso cifre di rispetto ma ha uscito spiccioli. Salire in 2 anni non costa meno che fare “all in” in una sola stagione e non garantisce comunque il risultato. Si ha paura del Bari, della Ternana? Si attende la riforma della B a 40 squadre che l’anno prossimo probabilmente promuoverebbe comunque i rosa, senza che si svenino? È a nostro parere sbagliato mettere le mani avanti quando ancora sostanzialmente non si è nemmeno provato a fare la voce grossa. Questo è dare una mazzata ad un ambiente che meritava ben altre risposte e piglio. Per cui speriamo, ma non ne siamo certi, che tutta questo tirar di freni, sia solo strategia.
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Io sono, invece, sempre più contento di questa società. Non mi pare che abbiano messo le mani avanti, mi pare, piuttosto, che siano armati di sano realismo.
Il commentatore forse preferiva le fanfaronate di zamparini? Io sono contento di un progetto serio, anche a lungo termine, basato sui giovani di qualità. Piena fiducia in Mirri.