Sarà la prima stagione tra i professionisti per Mattia Fallani. L’estremo difensore del Palermo, sotto la sapiente guida del più esperto Pelagotti, affronterà una stagione importante per la sua crescita professionale.
DONNARUMMA E GOLLINI, DUE ESEMPI DA SEGUIRE
Intervistato dal quotidiano nazionale Il Corriere dello Sport, Fallani ha parlato di alcuni suoi colleghi di reparto, già affacciatisi al grande calcio, nonostante la giovane età: “Donnarumma ha due anni più di me, da cinque è nel Milan, da quattro in Nazionale; ho avuto l’occasione di giocarci contro, poi ha fatto il salto di qualità, ma si parla di un fenomeno. Gollini? Lo conosco da tempo, siamo amici, mi ha regalato la maglia. Mi piacciono i portieri italiani con le sue caratteristiche“.
LA BRUTTA ESPERIENZA A FIRENZE E L’ARRIVO IN SICILIA
Fallani ha voluto ripercorrere anche la sua breve carriera calcistica, dai primi passi alle giovanili della Fiorentina, con l’infortunio alla gamba, per passare alla Spal e infine ritrovarsi in serie D in una piazza importante come quella rosanero: “Fiorentina? Mi fratturai l’omero giocando con gli amici in spiaggia. I medici dissero che era la fine. Avevo paura, il mio sogno sembrava svanito. Invece eccomi qua. Dopo 8 anni di settore giovanile, dico ‘Senti babbo, voglio andare via’. Mi sentivo in gabbia. Avevano preso un altro portiere, non c’era più il sentimento di prima. Non fu un distacco facile. La scelta di passare alla SPAL era l’inizio del mio futuro. La decisione migliore“.
Rifiutando la possibilità di giocare vicino casa, lo scorso anno, Fallani decise di optare per la Sicilia: “L’anno scorso ero sul punto di andare in prestito vicino casa, al San Donato Tavarnelle in D giusto per essere titolare, quando il procuratore mi chiama ‘Mettiti a sedere, il Palermo ti vuole!’. Rispondo ‘Prendo la bici, vado di corsa’. Dal tornare a casa a ritrovarmi in rosa è stata una grande sorpresa. Sempre fra i dilettanti, ma qui ho vissuto emozioni uniche e sono strafelice di essere tornato“.
IL RAPPORTO CON ALBERTO PELAGOTTI
L’intervista di Mattia Fallani termina con un pensiero su Pelagotti: “Mi ha messo sotto perché arrivassi in forma per il ritiro. È stato fondamentale per la mia crescita, ho avuto la fortuna di trovare un ragazzo ricco di esperienza, professionalità e carattere. Mi tartassava e lo fa ancora. Gliene sono grato. Però vorrei provare, qualche volta, a prendere il suo posto”.
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